Simone Fontecchio, con una partita alla conclusione della regular season, fa il quadro del suo primo anno in NBA con la maglia degli Utah Jazz. “Mi do un sei – dichiara ai microfoni di Sky – perché comunque non è stata sicuramente ottima. Avrei potuto fare molto meglio, soprattutto ho avuto un mese in cui non ho fatto per niente bene e non sono stato continuo, però so anche che al primo anno non era facile. Ho fatto delle buone prestazioni, devo cercare di migliorare l’anno prossimo a livello di continuità e migliorerò per questo”.
Fontecchio, che nell’ultima partita contro gli Denver Nuggets ha realizzato 15 punti, evidenzia anche la sua evoluzione in campo. “Sto cercando di fare più cose all’interno del campo: prima mi chiedevano semplicemente di essere un tiratore, adesso sto cercando di far veder che posso essere più di così e di trovare più spazio all’interno dell’area, che è una cosa che posso fare e posso migliorare ulteriormente. Sento che le squadre hanno particolare attenzione per il mio tiro da tre e provano a toglierlo, ma lo vedo anche come un vantaggio per trovare maggiore spazio andando dentro. Quindi come ho mostrato dopo l’All-Star Game posso fare un po’ di tutto e cercherò di farlo sempre di più”.
Un’evoluzione alla cui base vi è la tenuta psicologica dopo l’infortunio alla caviglia (“mi ha tolto un po’ di stabilità e spinta, e per un tiratore non avere un piede a posto diventa difficile. Però ho cercato di rimanere fiducioso continuando a lavorare come ho sempre fatto”) e il bel clima nello spogliatoio (“Ho un bel rapporto con tutti, si respira una bella aria all’interno dello spogliatoio”), favorito anche dal coach Will Hardy (“Pur essendo giovane ha già tanta esperienza alle spalle, è una persona che si interfaccia benissimo con tutti e porta sempre positività, creando un ottimo ambiente all’interno della squadra”).