Non di solo LeBron vive il mercato NBA. Che aspettando il momento in cui James deciderà di tornare ai Lakers (pronto un triennale, ma a cifre più basse per consentire alla franchigia di avere più spazio salariale) fa salire decisamente la temperatura con l’annuncio spoilerato da Adrian Wojnarowski del passaggio di Paul George ai Philadelphia Sixers. Qualcosa di cui si sentiva parlare da giorni, divenuta adesso praticamente ufficiale: quattro anni di contratto al massimo salariale (212 milioni di dollari) e la sfida al trono dell’Est dei Boston Celtics è lanciata.
- George, Embiid e Maxey, Phila ha i suoi nuovi Big3
- CP3 va da Wembanyama: colpaccio Spurs
- Klay Thompson non è più un Warrior: è la fine di un'era
- Harden rinnova con i Clippers, Valanciunas ai Wizards
George, Embiid e Maxey, Phila ha i suoi nuovi Big3
Per Phila il colpaccio è notevole. Perché affiancare George alla coppia di all star già collaudata composta da Joel Embiid e Tyrese Maxey non è cosa da poco. I Sixers però dovranno “pregare” di arrivare integri al momento decisivo: il problema in tutti questi anni è stato rappresentano principalmente dalla difficoltà di avere soprattutto Embiid sano nei play-off (anche l’ultima post season non ha fatto eccezione), pedina troppo importante per pensare di poter essere una contender fino in fondo.
Anche George non è sempre immune da problemi fisici (ha compiuto 34 anni due mesi fa), ma di sicuro è un upgrade importante per una squadra che vuole davvero trovare il modo per dare seguito una volta per tutte a quel “Trust the Process” che ne ha contraddistinto l’ultimo decennio. Phila peraltro ha rinnovato Kelly Oubre jr. per due anni a 16 milioni (cioè a prezzo contenuto) e affidato ad Andre Drummond il ruolo di vice Embiid, potendo ancora contare su tanto spazio salariale per allestire il roster della stagione che verrà. Ma la partenza è senza dubbio incoraggiante.
CP3 va da Wembanyama: colpaccio Spurs
L’altra notizia della notte in NBA è la firma di Chris Paul con i San Antonio Spurs. Una trattativa lampo che ha portato uno dei giocatori di maggiori talento della lega a sposare un progetto di rebuilding già in fase avanzata, con la possibilità di diventare la chioccia di un gruppo giovane e futuribile.
Victor Wembanyama avrà di che essere contento: gli assist di CP3 hanno fatto felici tanti giocatori nella lega e adesso saranno uno dei punti di forza della squadra di Popovich, che punta deliberatamente ad alzare l’asticella e provare a tornare ai play-off (gli Spurs hanno preso alla numero 4 dell’ultimo Draft Stephon Castle, una point guard che accanto a Paul non potrà che crescere più in fretta).
Klay Thompson non è più un Warrior: è la fine di un’era
Sulla carta la vera bomba di inizio mercato l’hanno offerta i Golden State Warriors, che hanno annunciato di non avere alcuna intenzione di rinnovare il contratto a Klay Thompson. Che per la prima volta in carriera diventa free agent, libero cioè di accordarsi col miglior offerente e senza alcuna restrizione.
Thompson, scelto alla 11 nel Draft del 2011, chiude la sua avventura nella Baia con la consapevolezza che il finale non è stato probabilmente pari a quello che ha raccontato il primo decennio di militanza. Gli Splash Brothers (lui e Curry) hanno cambiato il gioco: i Warriors hanno portato lo small ball a livelli di autentica grandezza, e molto del merito è anche di Klay. Che pure ha pagato i tanti infortuni che ne hanno costellato la carriera, specie negli ultimi anni: quello nelle Finals 2019 contro i Raptors (crociato) e quello in allenamento nel novembre 2020, a pochi giorni dall’annunciato ritorno in campo (tendine d’Achille).
Da allora le percentuali sono calate un po’ in tutti i fondamentali (meno di 18 punti di media a partita per 29 minuti a serata nell’ultima stagione) e i Warriors hanno deciso di non rinnovare il loro veterano, che ha già cominciato a parlare con Clippers e Mavericks (anche Sixers, ma ormai Phila ha cambiato obiettivi). In un modo o in un altro, la fine di un’era.
Harden rinnova con i Clippers, Valanciunas ai Wizards
Altre notizie croccanti della prima notte di free agency: James Harden ha rinnovato con i Clippers (70 milioni per due anni), dove è sbarcato anche Derrick Jones jr per complessivi 30 milioni in tre anni e dove potrebbe salutare Russell Westbrook, che piace ai Nuggets.
Jonas Vanalciunas, per fortuna dell’Italia assente al preolimpico con la nazionale lituana, si trasferisce a Washington (triennale da 30 milioni) lasciando a bocca asciutta diverse contender. Kentavious Caldell-Pope saluta Denver e va ai Magic (triennale da 66 milioni), mentre Kevin Love rifirma per due anni a 8 milioni a Miami.