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NBA, tira aria di sweep anche a Dallas: Doncic e Irving spediscono Minnesota alla porta (3-0)

Dopo Boston, anche Dallas vede le Finals: Doncic e Irving combinano per 66 punti e nel finale mandando ancora in tilt la difesa di Minnesota

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Debita è la premessa: nessuna squadra nella storia della lega per eccellenza del basket professionistico ha mai rimontato quando s’è trovata sotto 3-0 in una serie play-off. Indiana e Minnesota dovranno mettercela tutta per provare a ribaltare quella che è una regola (non) scritta del mondo NBA, ma le premesse sono piuttosto scoraggianti: dopo i Pacers, anche i Wolves vanno sotto 3-0 nella loro serie di finale di conference contro Dallas, che vede lo striscione del traguardo e pregusta già un viaggio alle Finals da dove manca dal 2011, quando Dirk Nowitzki inflisse una sonora lezione ai Miami Heat dei big 3 (LeBron, Wade e Bosh).

Mavs, la combo è quella giusta: Doncic e Irving da sballo

Un europeo era il faro allora, un europeo è il faro dei Mavs oggi: Luka Doncic continua a regalare meraviglie, firmando 33 punti e trascinando i compagni verso un finale in volata che pure viene stroncato dal 14-1 di parziale che piega le gambe ai Wolves. Che subiscono ancora una volta le accelerazioni dello sloveno, ma anche le magie di Kyrie Irving: mister quarto quarto (come l’ha ribattezzato Doncic a fine partita) firma a sua volta 33 punti, di cui 14 nel solo quarto periodo, riuscendo ancora una volta a dare la scossa giusta alla squadra che a quel punto, salita in carrozza, decide di non scendere più.

È un’altra prova di maturità superata per la coppia di Dallas, che combina per 66 punti e si prende la scena nei possessi che contano di più. Il tutto in una serata complicata per i texani, costretti a rinunciare a metà partita a Lively II, uscito per un problema al collo (da valutare l’entità in vista di gara 4). Le munizioni in uscita dalla panchina (vedi Jaden Hardy e pure Dwight Powell) danno una mano, poi ci pensano i due tenori a stendere il tappeto rosso e mettere un’ipoteca (o forse più) sull’approdo alle Finals.

Minnesota senza più armi: quante critiche per Towns

Minnesota esce una volta di più ridimensionata, anche se nella prima serata in terra texana Anthony Edwards ritrova il feeling con il canestro: 26 punti, 9 rimbalzi e 9 assist per la stella dei Wolves, che pure ancora una volta pasticcia un po’ troppo nei minuti finali. Resta della sua partita un poster favoloso, una schiacciata di puro atletismo, forza e determinazione, che pure non riesce a scuotere completamente i compagni (e in quel momento Dallas stava vacillando, cercando di trovare soluzioni all’assenza in difesa di Lively II).

Coach Finch viene tradito soprattutto da Karl-Anthony Towns, che ancora una volta incappa in una serataccia: 14 punti e 11 rimbalzi, ma soprattutto un deludente 0/8 dall’arco (5/18 il totale dal campo) che ne fanno il peggior tiratore da tre nella storia delle Western Conference Finals (media di 13,6% nella serie: nessuno ha fatto peggio tra chi ha almeno 5 tentativi a partita). Lui risponde alle “critiche” dicendo di tirare 1.500 volte al giorno in allenamento, ma anche in TV lo deridono. Gobert poi finisce sempre a marcare Doncic nei possessi chiave, e lo sloveno banchetta senza pietà. Insomma, la fine pare segnata: Dallas vede il traguardo vicino.

Stanotte Boston vuole chiudere i conti in trasferta

Proprio per via della “regola non scritta” che impedisce di fatto a chiunque si trovi sotto 0-3 in una serie di rimontare, la sensazione è che la finale 2024 non potrà che vedere di fronte Boston Celtics e Dallas Mavericks. Alle quali manca solo una vittoria per raggiungere l’obiettivo: Boston dovrà cercarla stanotte in trasferta contro i Pacers, ormai sconfortati dopo l’ennesima rimonta subita in gara 3 (e con Haliburton ancora in forte dubbio). Nella notte tra martedì e mercoledì Dallas avrà in casa il primo match point: Naz Reid, rivelazione di Minnesota, ha detto di credere ancora nella rimonta. Ma sembrano tanto le parole di un condannato che sa di non avere ormai più nulla da dimostrare per salvare la propria pelle.

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