Pavel Nedved riparte dall’Arabia Saudita: è il nuovo direttore sportivo dell’Al-Shabab, club guidato da Fatih Terim, che vanta tra le sue fila anche l’ex Milan e Fiorentina, Jack Bonaventura.
Per l’ex bianconero inizia una nuova avventura nel mondo del calcio, dopo l’addio alla Juventus formalizzato il 28 novembre 2022 in seguito alle dimissioni di tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione.
- Nedved è tornato, riparte dall'Arabia Saudita
- Nedved, storia di un vincente
- Nedved dirigente, le dimissioni nel 2022
Nedved è tornato, riparte dall’Arabia Saudita
Dopo oltre 2 anni di assenza, Pavel Nedved è tornato nel mondo del calcio. Lontano dall’Italia, che lo accolse nel 1996, quando la Lazio, al termine degli Europei in Inghilterra, si innamorò del biondo centrocampista, tra i protagonisti della fenomenale cavalcata della Repubblica Ceca fino alla finale persa contro la Germania al golden gol. L’ex vice-presidente della Juventus ricomincia dall’Arabia Saudita: è il nuovo direttore sportivo dall’Al-Shabab, sostituirà il portoghese Vitor Pereira, approdato al Wolverhampton.
Il club arabo, con sede a Riyad, ha ufficializzato l’arrivo di Nedved sui propri canali social. I colori sociali? Ovviamente bianconeri, come tratto di unione tra la Juventus, che ha salutato nel novembre di due anni fa, e la sua nuova squadra. All’Al-Shabab ritroverà altre due vecchie conoscenze del calcio italiano: l’allenatore Fatih Terim, ex Fiorentina e Milan, e il centrocampista Jack Bonaventura, pure lui con importanti trascorsi in viola e rossonero, dal 5 agosto scorso impegnato nella Saudi Professional League.
A Nedved, dunque, il compito di rinforzare l’organico dell’Al-Shabab, attuale sesta forza del campionato saudita con 23 punti all’attivo. Il divario dal primo posto è piuttosto importante: 13 punti separano i bianconeri d’Arabia dalla capolista Al Ittihad.
Nedved, storia di un vincente
Nei suoi 26 anni italiani, dal 1996 al 2022, Pavel Nedved è stato prima calciatore e poi dirigente, Pallone d’Oro nel 2003, quando con la Juventus conquistò la finale di Champions League, che non poté disputare poiché squalificato per l’ammonizione rimediata in semifinale contro il Real Madrid.
La Lazio lo acquistò dallo Sparta Praga per 9 miliardi di lire. In biancoceleste, dal 1996 al 2001, conquistò lo scudetto del 2000, rimontando all’ultima giornata la Juventus affondata nel pantano di Perugia, oltre che una Coppa delle Coppe, con annessa Supercoppa Europea nel 1999; una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana nel 1998, perdendo la finale di Coppa Uefa nello stesso anno contro l’Inter di Ronaldo.
Nell’estate del 2001, ceduto Zidane al Real Madrid, la Juventus punta sul ceco e la scelta si rivelerà vincente: 4 scudetti, di cui uno revocato e 2 Supercoppe Italiane. Nel 2006, con il club travolto da Calciopoli, Nedved scende in Serie B con Buffon, Del Piero, Trezeguet e Camoranesi e riporta la Juventus in Serie A: questo farà di lui uno dei calciatori più apprezzati dai tifosi juventini.
Nedved dirigente, le dimissioni nel 2022
Quel senso di appartenenza alla maglia lo porterà, una volta appese le scarpe al chiodo, a entrare nel Consiglio di Amministrazione della Juventus, il 27 ottobre del 2010. Cinque anni dopo viene eletto vice-presidente del club, incarico che manterrà fino al 28 novembre 2022, quando l’intero CdA bianconero con a capo il presidente Andrea Agnelli rassegna le dimissioni, con la società impelagata in un processo sportivo (l’inchiesta Prisma).
Prosciolto dall’inibizione formulata dalla Corte Federale d’Appello della FIGC (8 mesi di squalifica), dopo due anni di inattività, Nedved riparte oggi dall’Arabia Saudita, con il bianconero come marchio distintivo per una nuova esperienza nel mondo del calcio.