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Non fu acquisto Ronaldo ad allontanare Marotta dalla Juve: il retroscena

Zazzaroni rivela che l'attuale ad dell'Inter fu decisivo nella trattativa per portare Cr7 in bianconero: non fu il motivo del divorzio con Agnelli

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

C’è un comun denominatore che affratella le ultime eludenti stagioni della Juventus, al di là dei tre allenatori cambiati voracemente dalla società ed è l’assenza di Beppe Marotta, artefice della ricostruzione del club bianconero che con lui in dirigenza scavò il vuoto in serie A infilando uno storico filotto di scudetti vinti. Si è sempre pensato che Marotta avesse divorziato dalla Vecchia Signora perché in disaccordo con la decisione di investire tutto su Cristiano Ronaldo – che sarebbe stata un’idea di Paratici – ma ecco emergere un retroscena interessante.

Ronaldo, Zazzaroni rivela che si era offerto anche a Inter e Milan

Nei giorni scorsi Ivan Zazzaroni aveva rivelato che Ronaldo, stufo da tempo del Manchester United, si era offerto a tanti club europei alla ricerca di una destinazione eccellente per realizzare la grande fuga (Bayern, Chelsea, Inter, Milan, Roma, Napoli) e che ora ha cambiato strategia con l’intervista infuocata per accelerare l’addio dal Manchester United.

Ronaldo, Marotta sarebbe stato decisivo per il suo arrivo alla Juventus

Oggi, nel presentare il Mondiale dove Cr7 è tra i protagonisti più attesi, il direttore del Corriere dello sport torna sulla parabola del portoghese e rivela un retroscena sorprendente, sostenendo di aver ricostruito alcune verità sugli ultimi passaggi di carriera del cinque volte Pallone d’oro.

“Per anni, ad esempio, ci siamo sentiti ripetere che Marotta era stato salutato da Agnelli anche perché si era opposto all’ingresso di Cristiano: al contrario, dopo una prima fase di incredulità dei vertici della Juve, l’attuale ad dell’Inter svolse un ruolo fondamentale nella conclusione dell’affare. Altre – niente di sconvolgente – le ragioni che indussero la Famiglia a interrompere il rapporto”.

“E ancora: quando Cristiano decise di lasciare Torino convinto che il mondo non stesse aspettando che lui, superata una fase di vuoto si ritrovò a un passo dal Chelsea, ma al momento di chiudere – la nuova proprietà aveva raggiunto l’accordo con Mendes – incontrò la ferma opposizione di Tuchel”.

Ronaldo si pentì del no al Dortmund

La ricostruzione porta poi al no del Bayern e al sì del City che però subordinò l’arrivo del portoghese alla cessione di Sterling al Barcellona. Che non poté intervenire per problemi di FPE. “In seguito fu il Dortmund a segnalare la propria disponibilità: Ronaldo rifiutò l’offerta, ma quando si rese conto che non c’erano altre soluzioni ci ripensò. Troppo tardi”.

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