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Non solo la lite con Conte: le decisioni di Maresca che dividono

L'arbitro Fabio Maresca, dopo lo scontro nel tunnel con Conte e Oriali, sembra dovrà affrontare uno stop a seguito delle controverse valutazioni di altri, decisivi episodi: toccherà a Rizzoli valutare

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Quanto si è consumato nel tunnel della Dacia Arena, tra Antonio Conte e Lele Oriali e l’arbitro Fabio Maresca innescherà comunque delle conseguenze importanti. E non solo per l’Inter, in una delicata fase di cambiamento. Le accuse avanzate dal tecnico salentino, con un linguaggio e una veemenza che costituiranno oggetto di valutazione da parte della giustizia sportiva, erano puntuali e circoscritte ad alcuni episodi che, nel corso della stagione, hanno visto protagonista in negativo Maresca.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, il designatore arbitrale Nicola Rizzoli sarebbe propenso a tenere Maresca, per ora, in una posizione meno scomoda, ovvero lontano dalle cose nerazzurre e dalla Serie A.

La lite nel tunnel tra Conte e Maresca

Per quanti non avessero appreso la portata della lite, l’aspro confronto che – stando alla ricostruzione della Gazzetta dello Sport – sarebbe giunto quasi al contatto fisico, sarebbe da imputare a una replica dal tono provocatorio pronunciata da Maresca a fine gara. Una frase che avrebbe prodotto la reazione di Conte prima, Oriali poi.

“Sei sempre tu Maresca eh. Sei sempre tu Maresca. Anche al VAR, sei sempre tu. Bravo Maresca”, le parole pronunciate da Conte.

Conte è stato espulso, e dopo lui anche Oriali: gli animi si sono surriscaldati al triplice fischio, quando a Maresca è scappata una frase molto controversa:

“Bisogna accettare quando non si vince”.

Parole che hanno assunto il tono di una provocazione e che non sono passate inascoltate: l’allenatore interista non avrebbe taciuto, avrebbe detto la sua quasi fino all’esplosione fisica. Complice la mediazione dell’ad, Beppe Marotta, avrebbe tentato di risolvere poi la controversia con il fischietto.

Le decisioni controverse di Maresca

Fino a questa giornata di campionato, il direttore di gara non avrebbe goduto di fiducia da parte di Rizzoli al punto tale di affidargli gare di rilievo, di cartello insomma. Inoltre, gli episodi non depongono a suo favore come il rigore non fischiato per fallo evidente di Balogh su Perisic contro il Parma e che già allora costò una giornata di stop a Maresca che allora era al Var.

Nella gara contro l’Udinese gli viene rimproverato dall’Inter la mancata espulsione di Arslan, già ammonito, ma soprattutto la durata del recupero: solo 4 minuti. Quanto avrebbe poi indotto l’allenatore ad alimentare una reazione così aggressiva nel post, stando alla ricostruzione di quanto avvenuto.

Rizzoli è chiamato a valutare dunque nel complesso l’operato di Maresca fino a questa partita, anche alla Var e a riconsiderare il peso del fischietto.

Oltre alla gara da Var contro il Parma, anche gli arbitraggi di Roma-Sassuolo (rosso a Fonseca per proteste, anche qui) e il mancato rosso a Obiang e infine Milan-Torino, su cui ci sono dubbi anche sull’operato del Var. E per lui un periodo di stop, allora, sarebbe assai più di un’indiscrezione.

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