Domenica pomeriggio a La Spezia tutti i riflettori saranno puntati sui due bomber, i colpi per eccellenza del recente calciomercato invernale
Tratti nordici per uno, sangue sudamericano per l’altro. Tecnica raffinata contro istinto da finalizzatore. Il match di domenica alle 15 tra Spezia e Palermo non è solo una sfida di alta classifica, ma anche il confronto tra due attaccanti agli antipodi per carattere, cultura e stile di gioco. Storytelling emotivo a parte, chi sono veramente Gianluca Lapadula e Joel Pohjanpalo? Snoccioliamo qualche dato per ottenere una panoramica dei due calciatori
Statistiche a confronto: chi è il vero trascinatore?
![Presentazione Gianluca Lapadula](https://wips.plug.it/cips/sport.virgilio.it/cms/2025/02/presentazione-lapadula-foto-instagram.jpg)
La presentazione di Gianluca Lapadula (Foto Instagram)
Dai gol ai record individuali, Pohjanpalo e Lapadula offrono un confronto numerico ricco di spunti. Tra i due Lapadula vanta un ampio curriculum nella serie cadetta – 107 presenze complessive -, avendo indossato le maglie di Cagliari, Benevento, Pescara e Cesena. Pohjanpalo ha un’esperienza più ridotta in Serie B, con 70 presenze dal 2022, anno del suo esordio con il Venezia, squadra che ha trascinato alla promozione lo scorso anno. Il Doge al Penzo è diventato subito immortale, conquistando il calore dei tifosi, contrari fino all’ultimo giorno di mercato alla sua cessione al Palermo.
Diverso, ma non enorme, anche lo score di gol realizzati. Il centravanti dello Spezia ne ha siglati 59, mentre il numero 19 rosanero ha salutato la B a quota 41. Un divario che certamente lo stesso proverà a diminuire, considerando che il Palermo ha bisogno di stabilizzarsi tra le prime otto per giocarsi i playoff: un obiettivo non così scontato considerando Modena e Cesena dietro a pari punti, ma infelice considerando quelli che erano i piani societari di inizio stagione. E parlando di play off, Lapadula tra i due stravince il confronto. Il motivo? 12 presenze contro 5 a favore dell’italo peruviano, con 9 gol segnati. Un traguardo incredibile che lo ha innalzato a miglior marcatore di sempre per i soli play off, superando Pablo Gonzàlez e Francesco Tavano, che nella loro carriera si fermarono a sei centri.
Infine, se anche il titolo di capocannoniere in B sorride al centravanti spezzino – per 2 a 1 -, Pohjanpalo lo supera in quanto MVP (most valuable player) del mese, con ben 4 titolature. Ma non della stagione, vinta una sola volta dallo sfidante nato a Torino ma con madre peruviana. Dati che lasciando emergere, quindi, due performance molto diverse. Pohjanpalo forse è più geniale, con colpi decisivi e gesta tecniche messe in luce nelle partite importanti; Lapadula però è più costante e di impatto sul lungo periodo: un’impulsività di fondo che unisce a una cattiveria agonistica in grado di renderlo un incredibile finalizzatore.
Il background personale
Lo stile di gioco dei due si interseca anche a storie personali particolarmente affascinanti. Lapadula è un giocatore d’altri tempi, partito dall’anonimato sui campi della serie C e lottatore su ogni pallone – che gli è valso il soprannome familiare di Sir William Wallace, il condottiero scozzese che guidò la ribellione contro gli inglesi. Uno spirito votato alla ribellione probabilmente ereditato dalla madre Bianca, di Lima, che gli valse la chiamata da parte della Nazionale dei “Los Incas”, dopo una corte sfrenata da parte del ct argentino Ricardo Gareca.
L’unica volta che Lapadula scese in campo con gli Azzurri fu durante un’amichevole contro San Marino – in cui segnò anche una tripletta – ma che non gli consentì di disputare la Copa America del 2017. Quella apparizione, però, non gli consentì di disputare la Copa America una volta accettata la proposta della federazione peruviana, cui volle rendere omaggio tatuandosi. Il problema? Pubblicò la foto sui social network, ma il volto dell’uomo tatuato – che secondo lui doveva essere di origine Inca – riprendevano un apache – ossia un nativo americano -. Un misunderstanding che aizzò il popolo del web.
![La presentazione di Joel Pohjanpalo](https://wips.plug.it/cips/sport.virgilio.it/cms/2025/02/presentazione-pohjanpalo.jpg)
La presentazione di Joel Pohjanpalo
Joel Pohjanpalo è il prototipo dell’attaccante giramondo, con esperienze tra Bayer Leverkusen, Turchia e Italia, sempre alla ricerca di un ruolo da protagonista. Il suo cognome in finlandes significa ‘fuoco del Nord’, e ai tempi del Venezia non era raro vederselo gustare una birra assieme ai tifosi lagunari. Una chiara passione per l’alcool culminata con l’acquisto di una enoteca a Helsinki. I suoi tratti somatici ricordano vagamente Erling Haaland, anche se da bambino il suo primo amore fu l’hockey su ghiaccio.
A 8 anni, però, datosi al calcio, prende l’usanza di segnare i gol realizzati su un foglio Excel; una tenera e fanciullesca routine raccontata in esclusiva a Gianluca di Marzio, fermandosi a 1000 goal. Anche per lui arriva la chiamata della Nazionale maggiore, segnando il primo goal storico per la Finlandia contro la Danimarca a Euro2020. Ma Joel non esulta: non perché non fosse contento, ma perché poco prima Eriksen ha subito un malore in campo che farà tremare il mondo intero.
La sfida in programma
Domenica pomeriggio al Picco tutti i riflettori saranno puntati su questi due, con i ragazzi di Dionisi che cercheranno di agguantare i 3 punti al Picco, uno dei campi più ostici del campionato considerando l’imbattibilità della squadra ligure, primato che condivide soltanto col Pisa. L’ultimo KO è datato 28 febbraio 2024, quando la Feralpisalò si impose per 2-0. Altro dato curioso: su dieci precedenti in campionato, gli ospiti si sono imposti soltanto una volta, nella stagione 1931-1932. Quale migliore occasione per invertire questo trend? Onnea matkaan, come si dice in Finlandia per augurare un buon viaggio. O mucha suerte, per chi preferisce lo spagnolo. In ogni caso, lo spettacolo è garantito: domenica si scriverà un altro capitolo di questa sfida tra due grandi attaccanti.
Articolo di Marco Carlotti