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Nuoto, Paltrinieri è perfetto... quando conta meno: domina le batterie, poi giù dal podio nella 3 km knockout

Mattinata amara per l'azzurro nelle acqua croate: Paltrinieri, dopo aver dominato le prime due run della nuova 3 km knockout, in finale manca il podio. Ginevra Taddeucci quarta tra le donne

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Perfetto per due terzi di gara, meno nel momento in cui contava fare di più per andare a prendere una medaglia. Gregorio Paltrinieri non ha rimpinguato il proprio bottino personale nella 3 km knock out dei campionati Europei di Stari Grad, in Croazia, mancando le prime tre posizioni nella batteria finale di 500 metri che ha visto trionfare il magiaro Kristof Rasovszky, già vincitore della 10 km d’apertura e argento nella 5 km di giovedì, la gara vinta da Greg.

Dominante nelle batterie, “ingabbiato” nella finale sprint

Nell’inedito format di gara, che sarà presente anche a Los Angeles 2028, Paltrinieri ha fatto debitamente il suo nelle prime due sessioni, salvo però mancare di esplosività nella run che ha deciso la lotta per le medaglie. La 3 km knock out funziona in un modo abbastanza atipico: una prima sessione di 1.500 metri, utile per scremare i partecipanti a un massimo di 16 atleti, poi una seconda di 1.000 metri, al termine della quale restano in gara soltanto i primi 10 classificati.

A quel punto, ultima batteria da 500 metri, dove in pratica la classifica finale sarà quella che determinerà anche le medaglie. Paltrinieri ha chiuso davanti a tutti sia la prima (nuotando in 15’53”20) che la seconda run (10’22”35), incassando senza difficoltà la qualificazione a quella decisiva per le medaglie, dove però gli avversari sono tornati sotto e sono riusciti a prevalere.

Gregorio in realtà non è rimasto poi tanto sorpreso: le sue caratteristiche (da sempre) ne fanno un nuotatore particolarmente adatto per le distanze lunghe, meno per quelle più brevi (e in una gara di 500 metri, a contare è soprattutto l’esplosività e la capacità di incidere a una frequenza più alta). Così alla fine s’è dovuto accontentare del quinto posto finale, addirittura giù dal podio.

Rasovzsky detta legge. Ginevra Taddeucci quarta

La vittoria è andata al campione olimpico e mondiale della 10 km, l’ungherese Rasovszky, che ha saputo addomesticare meglio di chiunque altro l’inedita gara sprint conclusiva con il tempo di 5 minuti, 4 secondi e 4 centesimi. Alle sue spalle ha chiuso il francese Logan Fontaine (5’04”66), terzo l’altro ungherese David Betlehem (5’05”20).

Paltrinieri ha chiuso con il tempo di 5’06”14, con l’Italia che aveva portato tra gli 8 finalisti anche Davide Marchello (terzo nei 1.500 e secondo nei 1.000), il quale però a sua volta ha chiuso al nono posto con un crono di 5’11”16. Fuori dalla finale Matteo Diodato.

Nel pomeriggio (ore 15) stessa sorte è toccata a Ginevra Taddeucci, argento nella 10 km e oro nella 5 km: era tra le favorite della prova femminile, ma nell’arrivo al fotofinish ha visto sfumare il bronzo nel duello con la tedesca Lea Boy per soli 19 centesimi. A vincere la gara è stata l’ungherese Bettina Fabian, che ha prevalso con grande distacco (4 secondi netti) sulla spagnola Paula Otero Fernandez. Quinta posizione per Antonietta Cesarano, decima per Giulia Gabbrielleschi. Domani gli Europei si chiuderanno con il Team Event Mixed, dove l’Italia punta a finire sul podio.

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