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Olimpiadi, Malagò: "Più di 40 medaglie per l'Italia a Parigi". E fa una confessione su Federica Pellegrini

Il presidente del Coni punta a battere il record di Tokyo e intanto festeggia un primato in arrivo: quello sul numero di atleti qualificati. Poi la rivelazione sulla 'Divina'.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Giovanni Malagò fissa l’obiettivo per l’Italia ai prossimi Giochi Olimpici di Parigi. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, il presidente del Coni indica il target da raggiungere e se possibile superare: 40 medaglie. In poche parole: le possibilità di far meglio dell’eccellente risultato di Tokyo ci sono tutte. Lo hanno confermato le ultime, strabilianti performance nell’atletica, anche se c’è la possibilità di far bene un po’ in tutte le discipline. Malagò, in questo senso, si mostra molto fiducioso.

Olimpiadi, subito un record alla portata dell’Italia

Tanto per cominciare, l’Italia sta per battere un record relativo al numero di partecipanti all’Olimpiade: al momento ne sono 355. “Adesso che il nuoto ha definito la sua squadra abbiamo 186 uomini, 169 donne, attualmente in 27 sport su 32 in programma”, sottolinea il numero uno del Coni. “Con il punto interrogativo della pallacanestro, contiamo comunque di battere i 384 di Tokyo, nostro precedente primato, perché mancano le quote dell’atletica leggera. Se poi il basket centrerà l’obiettivo supereremmo i 400. E c’è una cosa importante: siamo riusciti a qualificare almeno un atleta per ogni federazione di sport individuali”.

Malagò fissa l’obiettivo: “Più di 40 medaglie a Parigi”

Tra i passaggi più significativi dell’intervista, c’è quello sulle medaglie: “Essere un paese calciofilo non esclude il poter amare altri sport. Basta vedere l’audience dell’atletica o del tennis, numeri impressionanti arrivati grazie anche a personaggi vincenti che hanno condizionato le scelte degli italiani. Per il record di medaglie dobbiamo superare le 40 di Tokyo. È complicato, ma abbiamo delle opportunità di compensazione: il passo falso di qualcuno che sulla carta è chiamato a una grande prestazione può essere attutito dal successo di qualcun altro che inaspettatamente va a medaglia, un po’ come è successo in Giappone con la scherma e l’atletica”.

Contano più gli ori o le medaglie vinte? La precisazione

Malagò fa una precisazione importante: “C’è possibilità di vincere di più con medaglie diverse. E a questo proposito vorrei ricordare che nel medagliere non comanda il numero di ori: per il CIO, così come per me, conta il numero delle medaglie“. Quindi qualche nome: “Caterina Banti e Ruggero Tita, vela, Nacra 17: sono in assoluto gli atleti più forti che abbiamo. E il loro sport ha più prove, come un campionato in cui alla fine vince il più forte, al contrario di quello che potrebbe avvenire in ‘gare secche’ come i 100 metri. Come sorprese dico Alice Bellandi nel judo e Angela Carini nel pugilato. Vedrete, come medaglie sarà una gran bella lotta tra donne e uomini”.

La medaglia più emozionante per Malagò? Pellegrini a Pechino

Infine una confessione sulle medaglie olimpiche che gli hanno regalato più emozioni. Al primo posto ce n’è una conquistata da Federica Pellegrini, anche se pure altre sono rimaste impresse nel cuore di un appassionato come Malagò: “Federica Pellegrini nei 200 a Pechino 2008, il bronzo del quattro senza del canottaggio ad Atene 2004 e l’oro di Banti e Tita a Tokyo 2020“. Ma quelle che lo emozioneranno ancora di più, forse, sono quelle in arrivo a Parigi. E saranno tante. Mai come quest’anno l’Italia si presenta all’appuntamento con una squadra forte e competitiva in tante discipline diverse.

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