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Open Var, risposta a Gasperini: chiarezza sul rigore negato all'Atalanta col Torino

Dopo la sfuriata di Gasp in tv per il penalty non concesso sul tocco di mano di Coco, arriva la replica della CAN: "Valutazione corretta, ecco perchè"

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

A Open Var, l’approfondimento settimanale in onda su Dazn sui casi arbitrali più eclatanti dell’ultimo turno di Serie A, si è discusso soprattutto del rigore negato all’Atalanta col Torino che ha fatto letteralmente imbufalire Gasperini in diretta tv.

Atalanta-Torino, furia Gasperini: che cosa aveva detto

Al termine della sfida del Gewiss pareggiata 1-1 col Torino, Gasperini è sbottato in diretta tv. A far perdere le staffe al tecnico dell’Atalanta è stata la direzione di gara dell’arbitro Piccinini, accusato di non aver concesso un rigore alla Dea per fallo di mano del difensore granata Saul Coco. Una decisione, questa, che ha peraltro fatto seguito al gol annullato a Bellanova al 23′, sempre per un tocco di braccio.

“Dobbiamo capire se arbitra quello che è in campo o quello al Var – ha alzato la voce un infastidito Gasp -. Chi arbitra in campo non conta più. Ormai nei falli di mano non si capisce più niente”.

La replica a Open Var: chiarezza sul penalty negato

Ospite negli studi di Dazn il dirigente arbitrale Dino Tommasi, che fa luce sull’episodio che ha visto protagonista Coco. Prima, però, viene reso noto l’audio dalla sala Var: “Per noi niente, è in posizione naturale. Il pallone gli sbatte sul braccio ma è in posizione naturale, check completato”.

Il componente della CAN è d’accordo: “Da parte nostra non c’è alcun errore. La valutazione è corretta: il difensore va in opposizione col busto abbassato ma con un movimento naturale. Non abbiamo mai chiesto ai difensori di mettere le mani dietro alla schiena in maniera innaturale”.

L’obiezione di Parolo e la replica di Tommasi

In merito al braccio di Coco, che non è proprio aderente al corpo, l’ex centrocampista della Lazio Marco Parolo, supportato da Ciro Ferrara e Luca Toni (“sono stati dati rigori molto simili a questo”) fa presente a Tommasi che “allora basta abbassarsi per occupare più spazio” e cita l’esempio del penalty concesso contro il Monza “con la palla che stava finendo in tribuna e non nello specchio della porta”.

Il dirigente arbitrale evidenzia come in questo caso “la distanza sia ravvicinata e la posizione naturale. Noi non abbiamo mai chiesto di difendere con le mani dietro la schiena. L’approccio naturale al contrasto vale e vige tutt’ora. A livello europeo avete mai visto assegnare un rigore in una situazione in cui c’è un movimento naturale? Ecco, noi usiamo lo stesso metro di giudizio”.

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