Salisburgo-Inter 3-4: accade quasi tutto in un primo tempo folle, nel quale i nerazzurri hanno fatto in tempo a mostrare il meglio e il peggio. Marcano al 5′ e 35′ pt Konaté, 8′ pt aut. Pavlovic, 24′ pt De Vrij, 43′ pt Correa; 2′ st Baidoo. La ripresa si gioca su un campo impraticabile: la perla di Sensi al 90′, su assist da 40 metri in verticalizzazione di Asllani, regala il sorriso ai nerazzurri.
- Inter, cosa va bene (e cosa no)
- Calha non pervenuto, Barella frenetico
- Thuram, sei Lukaku o Dzeko?
- Frattesi e Sensi ok
- Le pagelle dell’Inter
- Calciomercato: Samardzic e Arnautovic
Inter, cosa va bene (e cosa no)
Quanti e quali segnali? L’Inter archivia l’amichevole di Salisburgo con indicazioni nitide. Male in difesa, il centrocampo non fa raccordo, attacco leggero: a tenere a galla i nerazzurri contro un avversario più avanti nella preparazione è stato soprattutto il metodo rodato, la rendita.
Simone Inzaghi senza Acerbi e Lautaro Martinez, preoccupa più l’infortunio del difensore del lieve affaticamento muscolare dell’argentino. Yann Sommer non ha convinto: errori in uscita, in fase di impostazione e di posizione. Arriverà immediatamente il paragone con Onana a stroncarne il prossimo futuro ma sarebbe deleterio. Lo svizzero si è aggregato ai compagni 48 ore fa: nulla può ancora fare testo.
Calha non pervenuto, Barella frenetico
Bastoni e Darmian sono ancora la brutta copia, De Vrij ha provato a trascinare, è anche riuscito a fare gol. Ma a fare il fenomeno, tra la difesa interista, è stato Konaté: due reti, un rigore sbagliato, spina nel fianco costante.
La mediana non ha girato: Calhanoglu rivedibile, immobile, a tratti nullo. Mkhitaryan ci ha provato. Dimarco c’è sempre, anche quando non è la versione migliore di sé, Barella confusionario. Dumfries meglio in fase di spinta che di contenimento.
Thuram, sei Lukaku o Dzeko?
Thuram e Correa si sono cercati ma non bastano a reggere il peso dell’attacco: bene l’argentino a sfruttare l’assist di Dumfries e sbloccarsi.
Ottimo il francese per abnegazione e intensità ma gli è toccato giocare distante dalla porta avversaria per fare manovra di raccordo tra centrocampo e attacco. La questione è: preso per sostituire Lukaku o Dzeko? Non sembra nessuno dei due. Va capito. Quanto manca una punta di peso? Tantissimo.
Frattesi e Sensi ok
Bene i subentrati: Frattesi entra subito in partita e dimostra, ancora una volta, di essere già in forma campionato. Stefano Sensi è il jolly che ci si dimentica troppo spesso di avere: destinato a partìre, sarebbe una freccia di valore nell’arco di Inzaghi.
Le pagelle dell’Inter
- Sommer 5: debutto da dimenticare. Male nelle uscite, incerto coi piedi. Ha più di una attenuante, compreso il fatto di essersi aggregato alla squadra due giorni fa, ma le premesse non sono delle migliori. Audero, a conti fatti, pare una necessità. Onana un rimpianto da cinquanta e passa milioni di euro.
- Darmian 5: fuori condizione, fuori fase. Mai incisivo in proposizione, diversi svarioni in difesa.
- De Vrij 6,5: ha carattere e personalità, gli bastano. È il meno responsabile sui gol subiti e trova lo spazio per infilarsi tra le maglie avversarie e andare in gol. Detta i tempi e fa ordine: è l’Acerbi della situazione.
- Bastoni 5,5: non brillante. Deve carburare. Corresponsabile nel secondo e terzo gol subito. Nessun lancio degno di nota, non si propone.
- Dumfries 5,5: solita solfa. Meglio quando riparte, alcune chiusure sono da mani nei capelli. Il piglio c’è, la voglia non gli manca. Suo l’assit a Correa per il 3-2, è il gesto migliore della sua partita.
- Barella 5,5: è una scheggia, sempre e comunque. Stavolta, però, a tratti diventa impazzita. Non sono da lui alcuni interventi in ritardo né i lisci clamorosi in contenimento e neppure le palle smistate con grande imprecisione.
- Calhanoglu 5: ancora meno del minimo sindacabile. Calha non ha rischiato, non ha forzato, non s’è messo a rischio su un campo impraticabile.
- Mkhitaryan 6: parte forte, cala vistosamente col passare dei minuti ma è il cervello di mediana che funziona meglio. Gli tocca tamponare e incunearsi. Lo fa bene. Sulla coscienza l’errore in disimpegno che regala il vantaggio al DSalisburgo
- Dimarco 6: senza infamia e senza lode. Non ha svelato nulla delle proverbiali progressioni né ha spaccato la partita. È stato ordinario. In questa fase di preparazione, va più che bene così.
- Thuram 6,5: ha giocato da seconda punta e s’è inventato una posizione che ha messo in difficoltà la difesa avversaria. Lui più degli altri: veniva incontro e tentava la giocata, l’assist, il colpo. Troppo lontano dalla porta per tentare la via del gol ma Thuram ha convinto. Ha convinto ancora. Ma cosa gli si chiede? Di essere Lukaku o di essere Dzeko? O, come sta accadendo, d’essere né il primo né il secondo?
- Correa 6: il gol è un premio alla tenacia, gli vale la sufficienza ma è stata una prova molto intermittente. Vive dei black out nel corso dei quali si spegne.
- Sensi 7: entra, ci mette la testa, gioca a testa alta. Poi piazza una perla con palla sul secondo palo che è un grido per reclamare attenzione. Il valore è assoluto, l’Inter deciderà di tenerlo o monetizzare?
- Frattesi 6,5: micidiale, ricorda parecchio Barella per approccio e caratteristiche. Penetrazioni sempre efficace, palla al piede è un pericolo. Per gli altri.
- All. Inzaghi 6,5: sa qual è il punto di partenza e sa cosa gli manca. Una punta, come l’ossigeno. Un difensore, stessa solfa. Forse un portiere: Sommer, a scatola chiusa, anche no.
Calciomercato: Samardzic e Arnautovic
Lazar Samardzic in serata a Milano, giovedì 9 agosto le visite mediche: l’ormai ex Udinese è un nuovo calciatore dell’Inter e va a rimpolpare una mediana che, a questo punto, diventa di grande valore. Imminente la firma del contratto.
I rumors dell’ultima ora riguardano Marko Arnautovic. L’Inter si sarebbe mossa a titolo informativo. Il condizionale è nostro, stando ai quotidiani bolognesi, invece, è fatto certo. I nerazzurri hanno dettato le cifre: 3,5 milioni di euro offerti ai felsinei che avrebbero fatto muro.
Per il club emiliano resta incedibile, a maggior ragione a fronte di una offerta ritenuta assolutamente non congrua. Sulle tracce dell’austriaco c’è da tempo anche José Mourinho ma nemmeno la Roma ha trovato le porte aperte.