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Pallanuoto in lutto: morto l’ex Settebello Giustolisi, campione gentile

Scomparso a soli 53 per un tumore, in azzurro aveva vinto il bronzo olimpico ad Atlanta e l’Europeo ’95. Re di coppe con Roma, Posillipo e Recco, era consulente psicologico del Brescia

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

La pallanuoto italiana è in lutto per la morte di Luca Giustolisi, ex azzurro del Settebello scomparso a soli 53 anni a causa di un tumore. Dopo una carriera brillante in azzurro e con prestigiosi club come Roma, Posillipo e Recco, Giustolisi era diventato psicologo, mettendo competenza e passione a disposizione anche del mondo della waterpolo. Da febbraio era consulente psicologico dell’AN Brescia.

Lutto nella pallanuoto, morto l’ex Settebello Luca Giustolisi

Veloce e intelligente in acqua, appassionato e gentile fuori. Così il mondo della pallanuoto ricorda Luca Giustolisi, ex azzurro prematuramente scomparso ieri sera, all’età di 53 anni, a causa di un tumore. Giustolisi non era un personaggio qualunque: dopo una brillante carriera in calottina si era laureato in psicologia, lavorando anche per il Tribunale dei Minori di Trieste, in qualità di giudice onorario.

Ripetutamente aveva messo competenza, intelligenza e sensibilità a disposizione del mondo della pallanuoto, soprattutto nella formazione dei giovani atleti. A febbraio scorso Sandro Bovo, suo ex compagno in Nazionale e attuale allenatore dell’AN Brescia, lo aveva voluto accanto nel ruolo di consulente psicologico del team lombardo.

Pallanuoto: chi era Luca Giustolisi, bronzo olimpico e re di coppe

Triestino, figlio d’arte (il padre Giuseppe fu arbitro e consigliere federale), Giustolisi non era un fuoriclasse, ma uno di quei giocatori assolutamente necessari per vincere: un uomo squadra brillante nelle letture di gioco, abile nuotatore, costantemente a disposizione del compagno. Sempre positivo nello spogliatoio, a detta degli altri ex giocatori che oggi lo piangono.

A livello di club ha vinto tutto: Coppa LEN e Coppa delle Coppe con la Roma, poi la Coppa dei Campioni col Posillipo e che con la Pro Recco, squadra con cui divenne anche campione d’Italia. Col Settebello ha vinto gli Europei di Vienna ’95 e dopo un anno il bronzo olimpico ad Atlanta.

Una volta smesso con la pallanuoto giocata, Giustolisi ha svolto il ruolo di dirigente per Trieste e Torino 81, vivendo una breve parentesi da allenatore al Nervi, nel 2005. Lascia la moglie, il soprano Anna Caterina Antonacci, e il figlio Gillo.

Il mondo della pallanuoto piange Luca Giustolisi

La notizia della morte di Giustolisi s’è diffusa rapidamente nel mondo della pallanuoto. Tanti i pensieri a lui dedicati sul web, la Federnuoto lo ricorda “per sensibilità ed eleganza, passione e competenza che aveva trasportato anche fuori dalla vasca in veste di commentatore tecnico, dirigente, allenatore, psicologo e mental coach”.

Il Brescia, l’ultimo club per cui Giustolisi ha lavorato, lo descrive come “una persona sempre solare e disponibile con tutti noi. La pallanuoto lo ricorderà sempre per la passione messa dentro e fuori dalla vasca oltre che per la sua infinita competenza”.

Ma tanti sono anche gli ex compagni a ricordare Giustolisi, come Sandro Bovo, suo ex compagno nel Settebello, oggi coach dell’AN Brescia, che l’aveva voluto fortemente nel suo staff.

“Luca era un uomo di cultura, una persona per bene, pulita, estremamente intelligente e molto sensibile, perché solo chi è così sensibile sente l’esigenza di scoprire certe cose, di studiare certi temi – le parole di Bovo al portale WPDWorld.com -. In più era affascinante, un trascinatore assoluto nelle serate che facevamo assieme, sia in Nazionale che adesso durante i camp o col Brescia. Nonostante sia stato un grande campione, chi oggi ne parla lo ricorda soprattutto come un personaggio fuori dal comune. In questi casi si dice spesso, ma per Luca è davvero così. Provo un grande dolore”. Per l’AN Brescia la morte di Giustolisi arriva dopo un altro momento tragico: a luglio è scomparso Aldo Sussarello, allenatore del team satellite del Brescia Waterpolo, anch’egli vittima di un tumore.

Pallanuoto in lutto: morto l’ex Settebello Giustolisi, campione gentile

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