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Pantani, l’inchiesta della Procura di Trento e la “reazione a catena”: nuova rivelazione sui campioni di Campiglio

L’apertura di una nuova inchiesta della Procura di Trento e la possibile “ombra” della Camorra hanno generato una reazione a catena. L’Unione Medici Sportivi: “I campioni non furono analizzati all’Acqua Acetosa”

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

La verità sul caso Pantani, una richiesta lunga oltre 25 anni e ora forse per la prima volta sembra esserci la volontà di fare effettivamente chiarezza. A dare il via all’effetto domino ci ha pensato la Procura di Trento che cerca di fare luce in base anche alle dichiarazioni dei pentiti sulla vicenda.

Il caso Pantani: le anomalie a Madonna di Campiglio

La denuncia della famiglia Pantani e dello stesso ciclista si perdono lontano dal tempo, il 5 giugno 1999 il mondo collassa sulle spalle del Pirata che viene estromesso da un Giro d’Italia che sta dominando. Da quel momento la sua vita e la sua carriera non saranno più le stesse, Marco proclamerà invano la propria innocenza ma non si è mai fatto chiarezza su quanto avvenuto. Il 5 giugno viene effettuato un controllo di routine che rivela un ematocrito al 52% quando il limite era fissato al 50% e per questo motivo Pantani viene escluso dalla corsa. Ma qualche ora dopo Marco si sottopone allo stesso controllo all’ospedale di Imola che rivela un ematocrito al 48%, con valori simili al test eseguito autonomamente la sera prima.

La FMSI si smarca

La decisione della Procura di Trento di riaprire le indagini e capire cosa è successo genera degli effetti, il primo è quello contenuto in una nota pubblicata dalla Federazione medico sportiva italiana nella quale si legge: “Nessun controllo ematico su Marco Pantani fu effettuato da medici Doping control office della FMSI e i campionati non furono mai analizzati dal propio laboratorio all’Acqua Acetosa, unico accreditato in Italia dall’agenzia Mondiale Antidoping”.

Caso Pantani: cosa succede adesso

La Procura di Trento sembra intenzionata ad andare a fondo in questo caso. La famiglia di Marco Pantani ha scelto la strada dell’attesa, vogliono aspettare la fine delle indagini per capire quali saranno i risultati prima di esprimere un giudizio. Che in quella maledetta mattina di Madonna di Campiglio ci fosse qualcosa di strano era evidente a tutti ed è clamoroso che per riaprire le indagini sulla vicenda siano servite le parole dei pentiti. La stessa presa di posizione da parte della Federazione medico-sportiva lascia intendere che i passaggi effettuati non fossero del tutto chiari. Ora non resta che aspettare per capire se questo effetto “snowball” produrrà una verità attesa da troppo.

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