L’indugiare sulla coppia di genitori in tribuna, mischiati tra i volti noti del calcio nostrano, era prevedibile. Paolo Maldini e sua moglie Adriana Fossa permettono all’emozione di trapelare complice l’esordio, in quel di Udine, in Italia-Israele del figlio minore, Daniel, attaccante del Monza e dalla serata del 14 ottobre anche della Nazionale.
Adriana non smette di filmare e scattare foto, dal suo punto di osservazione, per cristallizzare un debutto storico per la generazione numero tre della dinastia Maldini che è pure un passaggio decisivo, nel percorso calcistico del loro secondogenito. Intende preservare un ricordo personale, una parentesi solo sua, nonostante la distanza dal campo, il punto di osservazione non proprio ottimale di supo figlio. Un giocatore che porta in campo la genetica e scende in campo nel giorno di un importante anniversario, per chi ha ammirato Paolo da milanista.
- Daniele e Paolo Maldini insieme esordio a Udine
- La dinastia Maldini
- Chi è Adriana Fossa Maldini
- La carriera di modella
- L'arrivo a Milano, la televisione e l'addio alle passerelle
- Il conflitto velato con il nuovo Milan
Daniele e Paolo Maldini insieme esordio a Udine
Proprio a Udine ha giocato per la prima volta nel Milan forse più forte di sempre anche Paolo Maldini, seconda generazione dopo Cesare, di questa famiglia numerosa e stretta di campioni e di appassionati che hanno legato la loro storia al pallone e al Milan, in particolare. Lunedì sera, lo stesso ex difensore rossonero e della Nazionale, ha ammirato suo figlio con la maglia azzurra giocare nella nazionale del ct Luciano Spalletti per la prima volta.
Paolo Maldini con la moglie, Adriana Fossa
Adriana Fossa non si è mai distratta, anzi. Ha continuato a usare il suo smartphone come chiunque altra, al suo posto mantenendo alta l’attenzione, scambiando appena qualche parola con il marito che le sedeva accanto intento, a sua volta, a seguire i movimenti di Daniel.
Le telecamere hanno indugiato su di lei e su Paolo, tesi e sorridenti per il ragazzo che realizza un sogno comune. Sicuramente individuale, ma che condivide con i suoi genitori e la sua grande famiglia. Suo fratello maggiore, Christian, ha giocato senza mai arrivare ai livelli dell’attaccante brianzolo.
La dinastia Maldini
D’altronde, dei sei figli avuti da Marialuisa, solo Paolo ha emulato la carriera di Cesare e così anche tra i nipoti non vi è un nome che possa essere paragonato, per notorietà, a quello di Daniel.
Il suo esordio era quasi calcolato pur non essendo scontato. Presenti anche a Roma, per Italia-Belgio, Adriana e Paolo attendevano dunque con innegabile trepidazione questo debutto con la maglia azzurra del loro secondogenito che, solo qualche giorno prima, aveva festeggiato il suo compleanno. Adriana, a fine partita, si è alzata e ha gridato per salutare il suo Daniel dalla tribuna, piena d’orgoglio e di gioia.
Mamma e papà erano a Udine per tifare e sostenerlo, come già avvenuto in passato senza però cercare in alcun modo una visibilità mediatica che soprattutto Adriana Fossa e Paolo non hanno mai ritenuto indispensabile nella loro vita, nonostante le loro professioni li abbiano resi personaggi pubblici.
Chi è Adriana Fossa Maldini
Presente, estremamente consapevole dell’attenzione mediatica ha sempre preferito contesti estranei all’universo-mondo calcistico. Adriana Fossa, nata a Caracas l’8 giugno 1968, si è sposata con Maldini il 14 dicembre 1994 (30 anni, ormai) dopo un incontro decisivo avvenuto tre anni prima in una discoteca milanese dove si trovavano entrambi.
Sempre al fianco uno dell’altra, Maldini e Fossa si sono incontrati e trovati in una Milano effervescente, anni in cui il capoluogo lombardo cresceva grazie all’industria della moda (ambiente dal quale proviene dal punto di vista professionale Adriana) e nell’ambito imprenditoriale.
La carriera di modella
Padre di orgine trevigiana e mamma appartenente alle più prestigiose famiglie venezuelane, aveva deciso di intraprendere un percorso autonomo come modella lasciando il Venezuela per Miami, che ha costituito il primo step per l’emencipazione lavorativa a cui ambiva sul versante professionale. E che, con il senno di poi, ha contribuito a lanciarla a livello internazionale.
Una valutazione che le consentì di consolidare un proprio spazio, sulle passerelle e di aspirare a un salto di qualità che coincise – sul finire degli anni ’80 – con l’arrivo a Milano allora capitale della moda italiana e mondiale, con un settore fiorente, dinamico e in forte espansione. Adriana Fossa Blanco, venezuelana di origine italiana, aveva considerato anche questa componente quando decise di lasciare l’America e gli Stati Uniti per l’Europa.
L’arrivo a Milano, la televisione e l’addio alle passerelle
La sua carriera, dopo aver sfilato a Miami e a Parigi, esplode proprio a Milano in un’epoca in cui la televisione privata è già realtà e la piazza meneghina offre opportunità straordinarie. Fossa è già affermata, quando nel 1987 incontra Paolo Maldini che già allora era indicato come l’erede designato di papà Cesare e il futuro del Milan e della Nazionale. Un pilastro della difesa che godeva di assoluta celebrità.
Adriana incomincia a fare televisione, dopo essere stata scelta per Aquile una produzione Rai del 1988 che, però, non ha seguito. Rimase quasi un episodio isolato: tornata sulle passerelle, ha sfilato per Gianni Versace, Laura Biagiotti e Gianfranco Ferré e ricoperto un ruolo collaterale nella trasmissione televisiva Telemike con Mike Bongiorno. L’amore per la moda è una costante della sua esistenza, ma la professione ha un termine – nel suo caso – quando chiude con le passerelle nel 2002 quando compare tra le indossatrici dell’ultima collezione di Roberto cavalli, il compianto stilista fiorentino.
Il conflitto velato con il nuovo Milan
Saluta e passa dall’altra parte della barricata, come azionista di Sweet Years assieme al marito Paolo e agli altri soci e occupandosi di eventi filantropici e benefici come Convivio, un evento noto a Milano per l’intento. Nel corso di questi anni, il nome di Adriana Fossa è stato associato a progetti imprenditoriali e benefici e alle carriere intraprese dai due figli avuti da Paolo.
Mai un pettegolezzo, mai uno screzio pubblico, mai una parola pronunciata fuori dal contesto. Un solo guizzo, una sola eccezione ha riguardato la sola questione Tonali (tornato in azzurro) quando venne ceduto al Newcastle. Ma allora si trattava di un moto di orgoglio, in difesa di suo marito che ha salutato (di nuovo) il Milan come sappiamo. Questa è un’altra storia.