E’ trascorso troppo poco tempo perché l’emozione non trapeli, le sensazioni esplodano e, con esse, le parole giuste, quelle che riescano a tratteggiare l’uomo e il campione di vita, oltre il campo: Paolo Rossi c’è. E c’è in ogni frammento della vita che restituisce Federica Cappelletti, sua moglie, in questa intervista (la prima in studio) a Live Non è la d’Urso dopo la scomparsa di Rossi e l’oltraggio del furto durante le esequie a Vicenza per il saluto d’amore dei suoi tifosi.
Federica Cappelletti ricorda Paolo Rossi da Barbara d’Urso
“Entrare in studio è stato difficile, la scorsa volta ero qui con lui e le bimbe, ma era importante per me, è come chiudere un cerchio, era giusto essere qui questa sera. Le bambine sono molto brave, la grande, che compirà undici anni a gennaio, lo sta vivendo in maniera spirituale, delle volte riesce anche a tirarmi su di morale. In questo percorso avevo iniziato a affiancare delle persone fidate alle bimbe, che potessero guidarle, tra cui anche un prete, che è un loro insegnante, che ha cercato di spiegargli la vita dopo la morte. Era lei che consolava me al funerale”, ha raccontato Federica.
La malattia di Paolo Rossi: la diagnosi e la lotta
La malattia e la sua scoperta ha colto sia Paolo Rossi sia Federica in maniera improvvisa: “La diagnosi del nodulo al polmone è arrivata dopo il viaggio alle Maldive, inizialmente sembrava risolvibile, e abbiamo sempre affrontato tutto con ottimismo. Paolo ha sempre creduto fino all’ultimo di farcela, io a un certo punto ho capito che non era più possibile. L’ho capito un mese fa, e da lì ho iniziato a fare questo lavoro sulle bambine e con me stessa. I medici non erano contenti, ma volevo che parlassero, si dovevano salutare, le ho portate e lui aveva questa luce bellissima negli occhi. Le ha guardate e si sono abbracciate, e ho detto loro che nessun uomo le guarderà con quella luce negli occhi, portatela nel cuore quella del vostro Papà”, ha tenuto a evidenziare la moglie del campione del Mondo ’82.
L’ultimo messaggio di Paolo Rossi alla moglie Federica
“La sera prima mi ha mandato un messaggio in cui mi ringraziava di tutto l’amore, è stato straziante per me. Sono voluta rimanere da sola con lui, quando ho capito che non ce la faceva più l’ho abbracciato forte e gli ho detto di portare con sé tutto l’amore mio, delle bimbe e di Alessandro, e che continuerò a crescere le bambine. Ha aperto gli occhi, è scesa una lacrima, e pochi secondi dopo se ne è andato”, la testimonianza intensa e straziante che Federica ha desiderato condividere con il suo pubblico, la gente semplice, quei tifosi a cui non ha mai sottratto un autografo e un sorriso.
Federica ha commentato poi un altro dolore, sopraggiunto durante i funerali del marito, quello del furto all’interno della loro abitazione di Bucine: “Eravamo a Perugia, dove Paolo è stato cremato, appena arrivati mi è arrivata una telefonata del custode, che mi avvisava del furto nella nostra casa. Non ho portato le mie figlie, non avevo neanche la forza di commentare. Hanno portato via l’orologio di Paolo, a cui tenevo tanto, che era quello che aveva indossato nell’ultimo periodo della sua vita. Me lo hanno portato via. Un dolore su dolore, per giorni non sono riuscita neanche a a commentare per il dolore che provavo. Non sono persone”, quanto si è sentita di ribadire la moglie in merito al vile gesto che non ha però macchiato la grande generosità di chi lo ha amato.
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