Una vittoria attesa forse anche troppo a lungo e in un momento in cui il ciclismo italiano non sta vivendo forse la sua fase migliore: a rimettere le due ruote e la fatica in salita al centro della discussione ci pensa un’atleta dal coraggio e dalla tenacia uniche come Elisa Longo Borghini che proprio ieri ha spezzato un tabù coronando un sogno che cullava da sempre vincendo il Giro d’Italia donne, un successo che per l’Italia mancava dal 2008 dall’ultima vittoria della leggendaria Luperini.
Longo Borghini: a L’Aquila il sigillo finale
Ieri è finalmente arrivato il momento in cui Elisa Longo Borghini ha potuto finalmente e coronare un sogno che cullava da tempo a che non è mai riuscita a corrobora. Classe 1991, la ciclista di Verbania ha dovuto fare i conti con tantissimi sacrifici per coltivare la sua passione per la bicicletta che a 20 anni l’ha spinta ad emigrare in Norvegia per riuscire a gareggiare a livello professionistico. Nella sua carriera i successi non sono mancati come il Giro delle Fiandre nel 2015 e poi quest’anno e come la Roubaix nel 2022, ma qui rosa ancora le mancava.
“Un sogno che si realizza”
Alla fine della tappa finale del Giro d’Italia in cui Longo Borghini ha dovuto fare i conti ancora una volta con gli attacchi delle sue avversarie a cominciare dalla fortissima Lotte Kopecky, arriva finalmente il momento del sorriso: “Vincere il Giro è un sogno che si realizza. A inizio stagione mi ero posta un obiettivo preciso: volevo provare a essere la migliore versione di me stessa. Ho lavorato duramente per riuscire a superare i miei limiti ma per farlo ho avuto anche a disposizione la migliore squadra possibile. Lo abbiamo vinto tutte questo Giro d’Italia, non solo io”.
Obiettivo Parigi 2024
Ora ci sarà qualche giorno di meritato riposo prima di mettersi di nuovo in sella a una bicicletta e di dare l’assalto a un altro obiettivo, quello a cinque cerchi dove insieme a Filippo Ganna sarà una delle stelle del ciclismo azzurro. A Parigi, Elisa Longo Borghini prova a sfatare un altro tabù dopo i bronzi conquistati a Rio nel 2016 e a Tokyo nel 2021. E’ il momento di dare l’assalto al gradino più alto del podio: “Arrivo con un’ottima forma a Parigi ma l’Olimpiade è una corsa particolare. Da oggi in poi si chiude un capitolo e se ne apre uno nuovo ma per il momento mi godo questa vittoria, prima di pensare ai Giochi”.