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Pecco Bagnaia dopo l'incidente in MotoGp: c'è il piano per correre a Misano, i dubbi Ducati

Il giorno dopo l’incidente, in casa Ducati ci si interroga ancora su cosa non abbia funzionato e sul perché la Desmosedici di Pecco sia uscita imbizzarrita dalla seconda curva, disarcionando il pilota

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La prima notte è andata, e Pecco Bagnaia – dopo l’incidente in MotoGp nel corso della gara di Montmelò, oggi ha l’animo un po’ più sereno. Anche se si è svegliato con un chiodo fisso in testa, per fortuna soltanto metaforico, un po’ come quello che ha evitato ben volentieri di dover mettere alla tibia destra, poiché non c’è stato bisogno di intervenire chirurgicamente per ridurre alcuna frattura.

Il giorno dopo l’incidente al Montmelò, però, in casa Ducati ci si interroga ancora su cosa non abbia funzionato e sul perché la Desmosedici di Pecco sia uscita così imbizzarrita dalla seconda curva, disarcionando il pilota piemontese con una brutalità davvero inaudita.

Alla ricerca di una spiegazione

Ore e ora passate a setacciare dati in cerca di un qualche indizio che potesse fornire una parvenza di spiegazione, ma nulla da fare: a Borgo Panigale continueranno le indagini nelle prossime ore, anche se il tempo stringe pensando al fatto che il calendario impone subito di spostare armi e bagagli, direzione Misano, dove domenica una marea colorata di rosso spera di poter accogliere a braccia aperte Bagnaia, sognando di vederlo correre in pista e sfruttare l’aria della Motorvalley per fare un altro passo in avanti in ottica mondiale.

Appuntamento a venerdì per le libere

Uscito dalla clinica catalana, aiutandosi nei movimenti con le stampelle, Pecco ha ribadito che farà il possibile per essere al via del gran premio di domenica prossima, pur sottolineando che una decisione non potrà che essere presa se non a ridosso della corsa.

A Rimini, dove abita e dove ha già fatto ritorno, essendo rientrato in Italia in serata assieme a tutti gli uomini del team, sta già studiando il piano per farsi trovare pronto: probabile che venerdì durante le libere cercherà di capire se ci siano o meno margini per poter provare a correre, e molto dipenderà dalle sensazioni che avvertirà una volta salito in moto.

Ducati potrebbe (dovrebbe?) risparmiarlo

Guarire bene è la priorità e quanto capitato negli ultimi anni a Marc Marquez (che il più delle volte ha affrettato il rientro tra un infortunio e l’altro, pagando dazio con una progressiva perdita di competitività) suggerisce di andarci cauti.

Vero è che Bagnaia non ha riportato alcun trauma importante, semmai solo un grosso spavento e qualche ammaccatura, ma con soli 5 giorni di tempo tra la caduta di Barcellona e le prime prove libere di Misano non è escluso che in casa Ducati si opti per una scelta più conservatrice, risparmiando a Pecco la fatica e spostando il mirino sulla successiva gara del 24 settembre in India, circuito al debutto nel motomondiale (burocrazia permettendo: la Dorna è al limite della pazienza, poiché le autorità indiane stanno richiedendo una marea di documenti e i tempi sono strettissimi).

Il forfait di Bastianini

Il terzo posto ottenuto da Jorge Martin a Montmelò ha consentito a quest’ultimo di accorciare a 50 punti il ritardo in classifica, il che significa che considerando anche i 12 punti in palio nella sprint race del sabato (più i canonici 25 della gara domenicale) un’eventuale assenza di Bagnaia a Misano garantirebbe al pilota del team ufficiale Ducati ancora margine per restare in vetta al campionato.

Considerata la superiorità delle rosse di Borgo Panigale, sarebbe servita però la presenza della seconda guida del team ufficiale per garantire le “spalle coperte” al campione del mondo in carica: Enea Bastianini però sotto i ferri c’è dovuto andare per davvero, e lui a Misano sa già di non poter essere della partita (nemmeno in India).

La variabile Martin

Questo significa che Martin, in mancanza dei due piloti ufficiali Ducati, diventerebbe giocoforza il favorito numero uno per la vittoria (Aprilia permettendo…), di fatto lasciando poco tranquillo Bagnaia che si vedrebbe costretto a scendere in pista, prendendosi qualche buon rischio, pur di racimolare il massimo dei punti possibili e rintuzzare eventuali assalti dalla concorrenza.

Il piano per rientrare a Misano

Il piano, insomma, è già delineato: Pecco ha già informato Davide Tardozzi e tutto il team factory di voler provare a testare le sue condizioni nella mattinata di venerdì, magari aiutato da qualche piccola modifica per permettergli di stare un po’ più comodo in sella. E se l’esito del test sarà positivo, allora a Misano ci sarà.

Magari evitando di spingere troppo, anche se chiedere a un pilota di andare piano o non prendere rischi ha poco senso. Gli basterebbe però capire perché domenica non ci fosse grip nel warm up lap e soprattutto dopo le prime due curve: è quello lì il tarlo che da 24 ore si è insinuato della mente del campione iridato.

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