Il nome di Federica Pellegrini resta e resterà uno di quelli che divide sempre l’opinione pubblica. L’ex nuotatrice azzurra è una delle più grandi icone dello sport italiano, per quello che è riuscita a fare in vasca ma anche per la percezione che di lei hanno gli appassionati italiani. “O la ami o la odi”, è un’espressione che viene usata spesso quando si parla di lei.
La difesa del marito
Negli ultimi mesi il nome di Federica Pellegrini è stato tirato in ballo in diverse polemiche riguardanti soprattutto Jannik Sinner. Le opinioni della veneta sul caso doping non sono piaciute ai fan del tennista altoatesino, e sono arrivate critiche feroci anche via social. E i successi di Sara Curtis hanno dato via ad altre polemiche, decisamente più pretestuose.
Sulla pressione dei media interviene il marito Matteo Giunta nel corso di un’intervista ad OA Sport: “Da un punto di vista giornalistico Fede la tirano in ballo su qualsiasi argomento. Fu tirata in ballo con Benedetta Pilato che nuota un altro stile ed è un’atleta che ha peculiarità agli antipodi rispetto a lei. Paragoni che non hanno senso, ma a livello di clickbait può aumentare i numeri. Con Sara Curtis è successa la stessa cosa. Ho sempre detto che Sara è un’atleta formidabile ma con Fede ha poche similitudini. Il record dei 100 ha enfatizzato tutto”.
Attenzione ad Alessandro Mao
Il nome di Federica Pellegrini è stato tirato in ballo anche dopo l’exploit che la giovanissima Alessandra Mao ha avuto nel corso dei campionati italiani di Riccione. La 14enne di San Donà di Piave ha conquistato il titolo nei 200 metri femminili facendo segnare anche il nuovo record italiano nella categoria ragazze, un risultato senza precedenti che l’ha messa subito al centro dell’attenzione. “L’accostamento con Fede ci sta – rivela Giunta – ma attenzione perché parliamo di una ragazzina di 14 anni. E se guardate i record di categoria, la maggior parte sono di ragazzi e ragazze che poi non arrivano a sbocciare a livello assoluto e si perdono nell’età giovanile. Spesso e volentieri vengono caricati di persone quando dovrebbero essere lasciati liberi di crescere e di divertirsi”.
Il lavoro con Martinenghi
Negli ultimi mesi Matteo Giunta ha cominciato un nuovo percorso come allenatore e che lo vede ora collaborare con uno dei più grandi talenti del nuoto italiano, Nicolò Martinenghi: “Mi è sempre piaciuto il suo approccio alle gare, agli allenamenti e alla vita. E per me è stato facile dire di sì a questo progetto. L’avvicinamento a Los Angeles 2028 deve avvenire passo dopo passo. Credo che la cosa più importante per un atleta di questo livello sia avere sempre stimoli nuovi così il fisico e la mente tendono ad adattarsi meno e per questo stiamo provando a sperimentare nuove strade”.