L’universo tutto intorno le sembrerà ogni giorno diverso, ma Sara Curtis a 18 anni e 9 mesi sa perfettamente come gira il mondo. E seppur giovanissima ha imparato a schivare colpi gobbi e traiettorie oblique, tanto da chiedersi se davvero tutto ciò che gravita attorno al pianeta Sara sia frutto di qualcosa che col merito ha poco a che vedere. “Io rimango quella di sempre, ma mi sto rendendo conto che intorno a me tutto sta cambiando”, ha affermato la nuova stella del nuovo azzurro, in procinto di trasferirsi negli USA dove proverà a diventare ancora più luminosa, seguendo il percorso fatto da tante sue colleghe straniere.
- Le differenze con Federica: "Io sono più velocista"
- La nuova avventura a Virginia: "Arriva al momento giusto"
- I commenti che fanno male: "Me ne dicono di tutti i colori..."
Le differenze con Federica: “Io sono più velocista”
Certo quel record dei 100 metri stile tolto a Federica Pellegrini un mese fa agli Assoluti di Riccione in qualche modo l’ha messa sotto una luce differente. “Da allora ho visto già numerosi cambiamenti. Fede resta una icona, ha fatto la storia del nuoto italiano, ma l’ha fatta soprattutto nei 200 e 400. Io sono più velocista, quindi alla fine non c’è molto da stupirsi. Sono diversa da ciò che è stata la Pellegrini, e nel mio piccolo sto cercando di crearmi una mia strada. Piccola, ma pur sempre mia”.
Sempre tenendo un profilo basso. “È quello che cercherò sempre di fare. Soprattutto cerco di tenere staccate le due cose: da un lato quello agonistico, dove a volte posso apparire anche un po’ ombrosa e poco empatica (perché sono troppo puntigliosa!), dall’altro quello sociale e personale, dove mi vedo più allegra e solare”. E dove sente di avere tanto da imparare.
“Soprattutto in famiglia. Con mio papà Vincenzo c’è un bel rapporto, soprattutto da quando mi ha detto che anche lui sta imparando molto da me. Questa è la frase più bella che un padre può rivolgere a una figlia: non è un fatto d’età, perché tutti possiamo dare qualcosa agli altri per farli crescere. Dopotutto impariamo tanto anche guardando i bambini, o no? Mia madre Helen è la “equilibratrice” di casa: cerca sempre di normalizzare le situazioni, anche quelle conflittuali che possono emergere in una famiglia”.
La nuova avventura a Virginia: “Arriva al momento giusto”
Il futuro a breve scadenza sono i Settecolli, ultimo appuntamento prima dei mondiali di Singapore. Poi Sara salperà alla volta del USA, avendo accettato l’offerta arrivata da Virginia University. “Certi treni passano una volta sola e bisogna buttarsi, perché poi rischi di vivere con i rimpianti. Ho stilato la lista di pro e contro e ho detto che dovevo buttarmi a capofitto in questa avventura. Coach Todd DeSorbo mi aveva già contattato due anni fa, ma ammetto che non avevo letto il suo messaggio su Instagram… mi sono scusata e adesso sono pronta a diventare una sua allieva.
E sarà importante condividere la vasca con le migliori atlete al mondo (Walsh e Douglass su tutte): dalle altre c’è sempre da prendere qualcosa per migliorare, specie se le altre sono brave. Finora mi sono sempre allenata da sola, sarà bello condividere certi momenti con altre compagne. E anche dividere con loro la quotidianità al di fuori della vasca, che è un aspetto davvero rilevante per un’atleta”.
I commenti che fanno male: “Me ne dicono di tutti i colori…”
La scelta di trasferirsi in USA non è stata accolta troppo bene dai “puristi”, gli stessi che peraltro hanno criticato i tre mesi di lavoro in Australia di Ceccon (eppure dopo i risultati ottenuti in primavera qualcuno si sarà dovuto ricredere…). “Se andassi a divertirmi lo capirei, ma io a Virginia vado per migliorare come atleta e come persona”, risponde per le rime Sara.
“Continuerò a gareggiare come italiana, mica cambio nazionalità! Capisco però che non a tutti questa cosa possa piacere. C’è chi mi scrive dicendo che il mio record sui 100 metri è il primato nigeriano, non italiano”. Riferimento chiaro alle origini di mamma Helen. “Questa gente evidentemente non ha letto la Costituzione, dove sta scritto che avere un genitore italiano dà il diritto di essere cittadina italiana. Tra l’altro io in Nigeria non ci sono mai stata: ne ho assaporato un po’ la cultura tramite mia madre, ma spero presto di poter andare a vedere posti di cui ho sentito tanto parlare.
Essere nata da due genitori provenienti da culture differenti è stato l’arricchimento più grande. Ma convivere con chi dice che non sono italiana perché ho la pelle mulatta è una cosa ripugnante. Però ho imparato a scherzarci sopra: alle mie amiche ho detto che quando andremo al mare non avrò bisogno di portarmi la crema solare, tanto sono già nata abbronzata…”.