Danilo Petrucci si appresta a vivere il suo ultimo Gp in sella a una Ducati a Portimao: “Sono soddisfatto dei miei sei anni in Ducati, e certamente mi porto dentro in primis le vittorie e gli altri buoni risultati. Ci sono stati momenti difficili, potevo forse vincere prima, ma è facile parlare a posteriori. Porterò con me il ricordo degli operai che, quando sono andato in azienda, si sono fermati per salutarmi dimostrandomi quando tifassero per me: essere il pilota di riferimento di una casa del genere, dopo essere partito come collaudatore delle moto di serie, mi regala tanta gioia”.
“Negli ultimi anni non mi fermavo nemmeno più al cancello dell’azienda, dato che riconoscevano la macchina e mi aprivano”.
“Questa stagione è stata strana dato che abbiamo concentrato un campionato in pochi mesi, ed il fatto di fare una gara dopo l’altra si fa sentire. A parte ciò le gomme hanno giocato un ruolo importante: non sono riuscito ad adattarmi prima, ma la cosa importante è che ho sempre dato il meglio, magari commettendo qualche errore. Avrei pagato da bambino per essere tra i vincitori della MotoGP, e quest’anno ci sono”.