C’è chi è arrivato da Roma con un groppo in gola, chi col sorriso di chi avrebbe sperato di arrivarci il più tardi possibile, come effettivamente successo (merito dei buoni risultati ottenuti nella Capitale). Insomma, il Challenger di Torino (denominato Piemonte Open) che è scattato a inizio settimana ha tutto per essere considerato un “torneo di consolazione”, ma guai a pensare che sia soltanto un ripiego dopo l’intensa prima parte del Masters 1000 del Foro Italico. Anche se in molti non si sono fatti scappare l’opportunità di tirare su per la Mole Antonelliana e provare a godersi un bel viaggio sulla terra piemontese.
- Cobolli per la riscossa, Darderi e Nardi per sorprendere
- Ci sono anche Fognini e Cinà, due mondi all'opposto
- Piemonte Open, un anno fa Passaro vinse contro Musetti
Cobolli per la riscossa, Darderi e Nardi per sorprendere
Ci sono Flavio Cobolli e Luciano Darderi, e pure Luca Nardi e Francesco Passaro. Roma per loro sono state gioie e dolori: Cobolli davanti al suo pubblico (lui, nato a Firenze, ma romano e romanista fino al midollo) avrebbe voluto fare un po’ più di strada, ma Nardi gli ha sbarrato la via nel derby fratricida di primo turno. Nardi che s’è poi dovuto inchinare ad Alex de Minaur, disputando però un buon match e lasciando intendere che a Torino l’intenzione è quella di fare tanta strada.
Darderi al Foro Italico ha esordito con una bella vittoria contro il cinese Bu Yanchaokete, poi s’è imbattuto su uno scoglio bello duro, perché di questi tempi giocare contro Jack Draper (qualsiasi sia la superficie) è un grattacapo per chiunque.
Passaro è quello che ha fatto più strada di tutti: ha eliminato Tseng, poi Dimitrov (giornata di gloria e prestazione regale), quindi ha sbattuto contro Khachanov, forse anche un po’ stanco dopo il trionfo ottenuto contro il bulgaro. Ha rimesso la top 100 nel mirino e a Torino può fare ulteriori passi avanti per riprendersela: se gioca come fatto vedere nella Capitale, auguri a chi se lo ritroverà contro (con l’argentino Gomez, numero 138 del mondo, è già una sfida cruciale).
Ci sono anche Fognini e Cinà, due mondi all’opposto
A Torino è schedulato anche Fabio Fognini, che dopo il commiato dal Centrale avrà (sulla carta) un debutto non troppo complicato contro l’ucraino Prihodko, numero 321 del mondo. Dopo l’annuncio fatto a Roma, col quale ha sostanzialmente detto che da qui a fine anno si preannuncia una sorta di last dance, il nativo di Arma di Taggia è pronto a regalarsi una delle ultime settimane di gloria della carriera, e il Challenger piemontese sembrerebbe proprio strizzargli l’occhio.
Intanto oggi è atteso al debutto Federico Cinà, che passerà da un argentino (mariano Navone, che l’ha battuto a Roma) a un argentino, cioè Juan Manuel Cerundolo, che curiosamente giocherà praticamente in contemporanea col fratello Francisco, impegnato nella Capitale contro Jannik Sinner. E più tardi toccherà a Matteo Gigante contro il sempre temibile kazako Bublik, battuto da Ruud a Roma dopo aver superato Safiullin.
Piemonte Open, un anno fa Passaro vinse contro Musetti
A Torino è Cobolli la prima testa di serie, seguito da Darderi, dall’argentino Etcheverry, dallo spagnolo Carballes Baena, dall’argentino Ugo Carabelli, dal tedesco Altmaier, dal cinese Bu Yanchaokete e da Bublik.
Il Piemonte Open è in calendario dal 2022: la prima edizione faceva parte del circuito Challenger 80 (vinse il tedesco Moraing in finale contro il francese Halys), dal 2023 è entrato a far parte de circuito Challenger 175, aumentando sensibilmente il montepremi ma anche l’entry list.
Dominik Koepfer ha vinto la prima edizione nella nuova veste, superando in finale Federico Gaio, mentre lo scorso anno il titolo l’ha conquistato Francesco Passaro, che s’è preso una delle vittorie più belle della carriera superando nientemeno che Lorenzo Musetti, dopo che in semifinale s’era liberato in due set di Lorenzo Sonego (Musetti aveva battuto Darderi). Ci sarà tanta Italia anche quest’anno, con Passaro deciso a difendere il titolo e una schiera di colleghi pronti a buttarlo giù dal trono.