Quella che sta vivendo il mondo del calcio è una delle settimane più insolite della sua storia recente. Il progetto Superlega , e quindi l’idea che dodici top club potessero riunirsi per giocare un loro torneo che avrebbe dovuto garantire più spettacolo e ricavi, ha generato una lunga scia di polemica.
Negli ultimi giorni il dibattito è stato più acceso che mai e tra i giocatori che si è schierato apertamente contro un’idea che comunque è stata, almeno per il momento, già accantonata, c’è anche Gerard Piqué .
Il difensore del Barcellona, parlando a ‘Universo Valdano’, ha spiegato perché la Superlega avrebbe potuto portare alla fine del sistema calcio.
“Non è una cosa positiva a lungo temine. Il fatto che i grandi club si uniscano per competere tra di loro rappresenta un qualcosa per il quale i numeri non tornano. Si parla di entrate tre volte superiori a quelle della Champions League, ovvero di una competizione nella quale già si sfidano le squadre più importanti, e siccome dietro a questa operazione ci sono fondi che puntano a profitti, quando vedranno che non c’è sostenibilità le squadre saranno costrette a lasciare i campionati nazionali e a giocare nei fine settimana. La Superlega farà suoi i ricavi dei campionati e la cosa è destinata a distruggere il sistema”.
I top club finirebbero per fagocitare tutto: “Vogliamo realmente che scompaiano società come Siviglia, Leicester, Valencia, Napoli o Everton? Parliamo di club che arriveranno a valere zero. Le persone devono sapere dove stiamo andando. Il modello attuale potrebbe non essere quello corretto, ma c’è un sistema che non può essere rotto”.