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Pogacar si lega a vita con la UAE Team Emirates. Niente Giro d'Italia nel 2025: nel mirino c'è la Vuelta

Tadej Pogacar ha prolungato il contratto con la UAE Team Emirates, che ora scadrà nel 2030 quando avrà 32 anni. E nel 2025 fa capire di voler puntare alla corsa spagnola.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La notizia in realtà è non ho notizia, perché pensare a Tadej Pogacar con una maglia diversa da quella dalle UAE Team Emirates è operazione piuttosto elaborata e complessa. Ora però c’è anche l’ufficialità: lo sloveno si è legato con la formazione mediorientale fino al 2030, con l’obiettivo dichiarato di continuare a riscrivere le regole del ciclismo moderno.

“Non mi vedo da nessun’altra parte”

Avrà 32 anni Tadej quando scadrà il nuovo accordo con il team che lo ha accolto come professionista nel World Tour e gli ha permesso di diventare il fuoriclasse che è diventato. “Sono estremamente orgoglioso di prolungare il mio impegno con la UAE Team Emirates. Questa squadra è stata la mia casa negli ultimi cinque anni e non riesco davvero a immaginarmi da nessun’altra parte.

I momenti migliori della mia carriera li ho vissuti tutti in questa grande famiglia e questo è una testimonianza del buon operato di tutto lo staff, della dirigenza, dei compagni di squadra e dei partner che mi permettono di esibirmi al massimo livello. Questa squadra mi offre le migliori possibilità di lottare per le vittorie ed è esattamente ciò che cerco di fare”. Le 25 vittorie su 57 giorni di corsa nel 2024 non necessitano di ulteriori commenti.

Nel 2025 il Fiandre e la Vuelta: addio Giro

A margine della conferenza stampa che di fatto ha chiuso ufficialmente la straordinaria annata di Pogacar e di tutto il team, non è mancata una chiosa su quel che il campione del mondo vorrà fare nel 2025. “Non ho ancora definito il programma, ma un’idea di massima c’è già. Di sicuro sarò al via del Tour de France, e di sicuro quest’anno sarò anche alla partenza del Giro delle Fiandre. La Roubaix? Ammetto che questa gara si sta lentamente insinuando nel mio subconscio, ma non credo che la affronterò nella prossima primavera”.

Quando non ci sarà posto nemmeno per il Giro d’Italia, dal momento che nei piani dello sloveno c’è la volontà di misurarsi per la prima volta con la Vuelta a Espana, l’ultimo grande giro rimasto fuori dalla sua collezione (arrivò terzo nel 2019, unica edizione corsa). “Ci sto pensando, ma qui direi che è ancora prematuro dire che sarò al via della corsa spagnola”. Anche se l’idea è quella di presentarsi comunque tirato a lucido per il mondiale in Ruanda, il primo in terra africana, che come altimetria ricorda da vicino quello di Zurigo che l’ha visto trionfare meno di un mese fa (con annessa fuga solitaria di 51 km dopo essere partito ai -100 dall’arrivo).

Ingaggio monstre, clausola ancora di più

La stagione di Pogacar comincerà a febbraio con l’UAE Tour, gara nella quale è mancato nelle ultime due edizioni. Poi però potrebbe scapparci l’ennesima monumento, con la Sanremo divenuta un altro obiettivo concreto per entrare una volta di più nella leggenda.

Quanto alle cifre del rinnovo (o meglio, del prolungamento) con UAE Team Emirates, non sono state rese note: il precedente accordo, che scadeva nel 2028, garantiva 6 milioni fino alla stagione appena conclusa, che sarebbero diventati progressivamente 8 nei prossimi quattro anni. Soldi ai quali aggiungere anche i premi per le vittorie ottenute (solo il Tour de France come montepremi gli ha fruttato 600mila euro), senza dimenticare gli sponsor che continuano a fare a gara per accaparrarselo.

Confermata anche la clausola rescissoria in caso di partenza anticipata verso un’altra formazione World Tour: 200 milioni di euro, cifra che nessuno (da Ineos a Red Bull o chicchessia) potrebbe mai realmente investire. Insomma, Tadej è sempre più l’emiro di un ciclismo che a 26 anni l’ha eletto sua icona indiscussa, ma con ancora tanti capitoli da scrivere.

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