Il calcio internazionale (ri)scopre il cartellino bianco. A poco più di un mese dalla conclusione del Mondiale in Qatar, il primo nell’era del Var, e caratterizzato da non poche polemiche per la nuova tendenza degli arbitraggi, invocata dalla Fifa, volta ad una minore indulgenza per stroncare gioco duro e perdite di tempo, ha fatto sensazione la prima volta ufficiale in una partita di alto livello del terzo cartellino a disposizione del direttore di gara.
- Benfica-Sporting femminile, in campo spunta il cartellino bianco
- Il "vecchio" cartellino bianco e la proposta dell'espulsione a tempo
- Italia, aspettando il cartellino bianco il fuorigioco semi-automatico è subito un successo
Benfica-Sporting femminile, in campo spunta il cartellino bianco
La svolta storica è avvenuta durante una partita di Coppa del Portogallo femminile tra Benfica e Sporting giocata allo stadio Da Luz. Un derby sentito quasi quanto a livello maschile, ma che per fortuna si è svolto all’insegna del massimo fair play al punto che l’arbitro, Catarina Campos, si è sentita di elogiare la sportività di cui si sono resi protagonisti i componenti degli staff medici di entrambe le squadre. Sì, perché a differenza dei… “colleghi” più famosi, il giallo e il rosso, entrati nella quotidianità del calcio nel 1966 grazie a un’intuizione dell’arbitro inglese Ken Aston, il cartellino bianco non serve per punire comportamenti scorretti o infrazioni regolamentari, bensì a elogiare una buona condotta.
Nella fattispecie al 43’ del primo tempo il derby di Lisbona, sul risultato di 3-0 per le Aquile, è stato sospeso a causa di un malore accusato da uno spettatore sugli spalti. Tra coloro che si sono subito mobilitati per soccorrere lo sfortunato uomo, oltre ad alcuni spettatori, ci sono stati anche proprio i componenti degli staff medici di Benfica e Sporting. Al momento del ritorno in campo e poi sulle rispettive panchine i medici sono stati applauditi e poi raggiunti proprio dall’esposizione del cartellino bianco da parte dell’arbitro, per sottolineare il gesto di fair play e umanità dei quali sono stati protagonisti. Una decisione che ha suscitato ulteriore gradimento da parte del pubblico, con gli spettatori protagonisti di una vera e propria ovazione tanto nei confronti di Camposha che dei dottori.
Il “vecchio” cartellino bianco e la proposta dell’espulsione a tempo
Va detto che la scena non è nuova, essendosi già vista in diverse occasioni in alcune partite di calcetto, oltre che nei tornei di calcio delle divisioni inferiori femminili delle leghe scelte dall’Uefa per testare la nuova iniziativa, più simbolica che pratica, ma che si inserisce all’interno di quel progetto fair play da sempre caro a Uefa e Fifa.
Il “nuovo” cartellino bianco non va confuso con quello che una decina di anni fa cercò di introdurre Michel Platini, all’epoca al vertice dell’Uefa. Quel cartellino bianco aveva invece crismi a tutti gli effetti punitivi, dovendo nei piani originari sanzionare un’espulsione temporanea di 10 minuti, in stile pallanuoto, ma alla fine l’idea non vide mai la luce.
Italia, aspettando il cartellino bianco il fuorigioco semi-automatico è subito un successo
Non è dato sapere se e quando anche in Italia o in altri campionati europei top gli arbitri saranno dotati del terzo cartellino, la cui introduzione potrebbe comunque rappresentare un deterrente nei confronti dell’ostruzionismo, leggi perdite di tempo sempre più frequenti nei minuti finali di una partita da parte dei giocatori della squadra in vantaggio, o appunto gesti di fair play nei confronti degli avversari. Per il momento il calcio italiano si deve accontentare di essere stata la prima nazione europea ad aver introdotto il fuorigioco semi-automatico, utilizzato per la prima volta durante il Mondiale, e inaugurato in Italia lo scorso 4 gennaio.
I primi segnali sembrano essere stati positivi soprattutto a livello di tempistiche. Le 12 telecamere aggiuntive presenti negli stadi permettono, attraverso la tecnologia HawkVision, di tracciare tridimensionalmente i giocatori in 29 punti corporali, con conseguente check immediato degli arbitri in sala Var, come accaduto in occasione del gol di Dimarco nella finale di Supercoppa Italiana dello scorso 18 gennaio, quando la posizione regolare dell’esterno dell’Inter fu verificata in tempi rapidissimi.