Virgilio Sport

Svolta al processo Maradona, una guardia del corpo arrestata per falsa testimonianza

Il tribunale di San Isidro ha arrestato Julio Coria, che aveva dichiarato di non avere alcun tipo di relazione con il neurochirurgo Leopolodo Luque, principale imputato con l'accusa di omicidio del Pibe de Oro

Pubblicato:

Virgilio Sport

Virgilio Sport

Redazione

Da oltre 20 anni informa in modo obiettivo e appassionato su tutto il mondo dello sport. Calcio, calciomercato, F1, Motomondiale ma anche tennis, volley, basket: su Virgilio Sport i tifosi e gli appassionati sanno che troveranno sempre copertura completa e zero faziosità. La squadra di Virgilio Sport è formata da giornalisti ed esperti di sport abili sia nel gioco di rimessa quando intercettano le notizie e le rilanciano verso la rete, sia nella costruzione dal basso quando creano contenuti 100% originali ed esclusivi.

Una bruttissima storia, da qualunque lato la si voglia guardare: e la lunga appendice giudiziaria che la sta caratterizzando non fa che peggiorare il quadro. Il tribunale argentino che sta processando sette professionisti sanitari per la morte di Diego Armando Maradona, ha ordinato l’arresto dell’ex custode del Pibe de Oro, accusandolo di aver taciuto informazioni e mentito durante la sua testimonianza.

Maradona, svolta al processo

Su richiesta della procura, infatti, il tribunale penale di San Isidro, sobborgo di Buenos Aires, ha ordinato che Julio César Coria venga indagato per falsa testimonianza. Due poliziotti sono quindi entrati nell’aula del tribunale e lo hanno preso in custodia. Coria è stata una delle persone che hanno tentato di rianimare Maradona il 25 novembre 2020, utilizzando la respirazione bocca a bocca.

La morte di Maradona

Maradona morì quel giorno all’età di 60 anni per arresto cardiaco in una casa situata nel comune di Tigre, a Buenos Aires, pochi giorni dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico in una clinica per un ematoma formatosi tra il cranio e il cervello. Secondo l’accusa, i professionisti accusati che si prendevano cura di lui non gli hanno fornito cure mediche adeguate, il che avrebbe causato la sua morte. Si trovava in ricovero domiciliare: due settimane prima era stato dimesso da una clinica della città argentina di La Plata, dove il 3 novembre era stato sottoposto a un’operazione chirurgica per rimuovere un ematoma subdurale (un’emorragia cerebrale tra due meningi).

Le accuse alla guardia del corpo di Maradona

“Lei sta chiaramente mentendo“, sono le parole che il pm Patricio Ferrari aveva rivolto a Coria durante la deposizione in cui la guardia del corpo dichiarava di non avere alcun tipo di relazione con il neurochirurgo Leopolodo Luque, principale imputato con l’accusa di omicidio. Affermazioni smentite da numerose chat tra i due, esibite prontamente dal pm che ne chiedeva immediatamente gli arresti per falsa testimonianza ottenendo l’assenso dei tre giudici che conducono il processo (Maximiliano Savarino, Verónica Di Tommaso e Julieta Makintach).

Maradona, tutti gli accusati

Il processo per la morte di Maradona vede imputati per omicidio semplice con dolo eventuale, oltre a Luque, anche gli altri sei membri dello staff medico incaricati di seguire la degenza di Diego dopo un intervento chirurgico per un ematoma alla testa. Si tratta, oltre al neurochirurgo e medico personale del calciatore, della psichiatra che prescrisse i farmaci che Maradona assunse fino al momento della sua morte, dello psicologo che gestì il trattamento per la dipendenza da alcol di Maradona, dei due incaricati di tenere sotto controllo il ricovero domiciliare, del coordinatore del personale infermieristico e dell’infermiere che si occupava delle cure notturne.

I reati contestati

Sono tutte accusate di omicidio colposo, e rischiano una condanna che può andare dagli 8 ai 25 anni di carcere. In base alle relazione dei pm, come riporta l’Ansa, e dalle testimonianze rese nelle prime udienze, è emerso un sorprendente quadro di negligenza da parte delle persone incaricate di vegliare sulle condizioni di salute dell’ex giocatore.

Maradona, la foto che ha scandalizzato il mondo

Il processo sulle circostanze che hanno portato alla morte di Maradona è iniziato l’11 marzo in Argentina e sta ricevendo grandi attenzioni, dovute anche alla notorietà e alla teatralità di chi rappresenta l’accusa e la difesa. Le accuse nei confronti degli imputati, gli operatori sanitari incaricati delle cure a Maradona, erano infatti state formalizzate già nel giugno del 2022. Nella prima udienza di martedì – come riporta il Post – durante la requisitoria con cui stava presentando ai giudici le accuse nei confronti dei sette imputati, Ferrari ha mostrato uno foto scattata a Maradona pochi minuti dopo la sua morte: ritrae il corpo di Maradona steso di schiena su una barella, e con il ventre visibilmente gonfio.

Le date del processo

Secondo il pm, si trattava di un elemento di prova necessario a dimostrare come il personale medico non intervenne tempestivamente nonostante le visibili pessime condizioni di salute in cui si trovava Maradona. Il processo potrebbe durare alcuni mesi, stando a quanto riportano i media argentini, durerà almeno fino a luglio al ritmo di tre udienze a settimana e con circa 110 testimoni da ascoltare in aula.

Svolta al processo Maradona, una guardia del corpo arrestata per falsa testimonianza Fonte: Ansa

Leggi anche:

Liga Service

ULTIME GALLERY

ULTIME NOTIZIE

SPORTS IN TV
E IN STREAMING

GUIDA TV:
Eventi sportivi in diretta tv oggi

SPORT TREND

Caricamento contenuti...