Il Paris Saint-Germain ha fatto 13 ma non è questa la notizia del giorno. Che i rossoblù avessero messo le mani sull’ennesimo scudetto era un qualcosa di acclarato ormai da settimana. Semmai, ciò su cui si deve riflettere è il fatto che il team di Luis Enrique non abbia nel frattempo mai staccato la spina. Anche ieri i capitolini hanno fatto il proprio dovere travolgendo l’Auxerre per 3-1 con un Kvaratskhelia show.
- La vecchia Serie A fa bello il PSG
- Dembelé chiude da capocannoniere
- Luis Enrique, il grande obiettivo e la pressione
La vecchia Serie A fa bello il PSG
La Ligue 1 è finita. Da oggi il Paris Saint-Germain può concentrare i propri sforzi sulla finale di Coppa di Francia contro il Reims e soprattutto sulla finale di Champions League contro l’Inter. Nel frattempo, però, i rossoblù sono rimasti sempre sul pezzo nonostante il traguardo tagliato in largo anticipo. Anche ieri nella gara contro l’Auxerre i capitolini non si sono certamente tirati indietro.
E pensare che la partita era iniziata anche maluccio. Con il gol di Bakayoko che aveva stregato il Parco dei Principi portando avanti gli ospiti. Nella ripresa sono entrati in scena i ragazzi di Luis Enrique che hanno ribaltato la situazione. Doppietta di Kvaratskhelia e nel mezzo timbro di Marquinhos – due vecchie conoscenze della nostra Serie A – per determinare il risultato finale di 3-1.
Dembelé chiude da capocannoniere
Chi è rimasto a secco è Ousmane Dembelé, uno degli elementi ai quali l’Inter dovrà prestare maggiore attenzione nella finale dell’Allianz Arena del 31 maggio. Considerato da sempre un fuoriclasse, seppur assai discontinuo, il 28enne ex Barcellona ha trovato finalmente la piena maturità.
Quest’anno, poi, il suo rendimento in Ligue 1 è stato straordinario con 21 gol in 29 presenze. Nell’ultima giornata il numero 10 dei parigini si è fatto raggiungere da Mason Greenwood al vertice della graduatoria dei bomber. Tuttavia, il francese ha segnato più gol su azione mentre l’inglese ha calciato più rigori.
Luis Enrique, il grande obiettivo e la pressione
Ora la Champions, non un’ossessione ma un obiettivo concreto per il PSG. Da sempre, fin dalle prime battute arrancate da parte della squadra di Luis Enrique: “Ci pensavamo anche quando eravamo 25esimi“, spiega il tecnico ricordando la prima fase. L’allenatore spagnolo, peraltro sa come si fa avendo già sollevato la coppa dalle grandi orecchie ai tempi del Barcellona: “Per entrare nella storia, bisogna saper sopportare la pressione. Vogliamo lasciare il segno nella storia, reggere questa pressione e portare gioia ai nostri tifosi“.