Il pugilato è uno degli sport più antichi in assoluto, presente alle Olimpiadi fin dall’antichità. Rispetto all’epoca classica anche questo sport si è evoluto e ha assunto le caratteristiche che conosciamo oggi. Negli ultimi decenni si è aperto anche alle donne e oggi alle Olimpiadi le medaglie in palio sono quasi perfettamente alla pari. Tra le novità più interessanti adottate nel corso delle ultime edizioni dei Giochi, il sistema di attribuzione dei punti per limitare il più possibile il rischio di giudizi pilotati o palesemente non equi.
Le regole del pugilato olimpico
Un incontro di boxe olimpico dura 3 round, ciascuno di 3 minuti.
Dal 1992 è stato introdotto un nuovo sistema per il conteggio e l’assegnazione dei punti: i cinque giudici a bordo ring devono schiacciare un pulsante quando viene messo a segno un colpo (diretto, gancio o uppercut), se questo viene segnalato da almeno tre giudici allora il punto viene assegnato. Alla fine del terzo round chi ottiene più punti si aggiudica il match.
L’arbitro può mettere fine al match se la differenza tra i combattenti è tale che la partita non deve continuare o se un medico indica che la partita deve essere interrotta. Una partita può anche finire se un concorrente riceve tre ammonizioni ed è squalificato o se un concorrente non è in grado di riprendere un combattimento entro dieci secondi, nel qual caso viene considerato eliminato (“KO”).
Sebbene lo scopo e le regole della boxe siano semplici, gli stili di combattimento dei suoi concorrenti sono ampi e distintivi. Questo è ciò che rende la boxe uno sport unico.
Le categorie del Pugilato Olimpico
MASCHILE | FEMMINILE |
Mosca 51kg | Mosca 50kg |
– | Gallo 54kg |
Piuma 57kg | Piuma 57kg |
Leggeri 63.5kg | Leggeri 60kg |
Welter 71kg | Welter 66kg |
Medi 80kg | Medi 75kg |
Massimi 92kg | – |
Super Massimi +92kg | – |
Italiani nella storia del pugilato olimpico
L’Italia ha una storia gloriosa quando si parla di boxe. Si trova infatti quarto posto del medagliere con 15 ori, 16 argenti e 17 bronzi.
La prima medaglia italiana risale al bronzo di Edoardo Garzena nel 1920, otto anni dopo arrivano i primi ori con Tamagnini, Orlandi e Toscani. Nel 1960 al PalaEur di Roma Nino Benvenuti vinse tutti e quattro i suoi incontri gareggiando nei welter, categoria inferiore rispetto al suo peso abituale, per cui dovette perdere 4 chili durante la fase di preparazione olimpica.
Venti anni più tardi, a Mosca, Patrizio Oliva vinse l’oro nella categoria superleggeri, mentre nel 1988 a Seul fu Giovanni Parisi a salire sul gradino più alto del podio nella categoria pesi piuma.
Cammarelle a Pechino nel 2008 ha regalato all’Italia il primo oro nella categoria dei supermassimi, dopo che Francesco Damiani nel 1984 l’aveva solo potuta accarezzare perdendo l’ultimo contestatissimo match contro il padrone di casa, lo statunitense Tyrell Biggs.
Cammarelle si è anche aggiudicato l’argento a Londra. Altra stella di questo sport è senza dubbio Clemente Russo, due volte vincitore della medaglia d’argento nei pesi massimi.