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Razzismo, anche Abodi all’incontro con Piantedosi e Gravina: il ministro promuove il Gradimento applicato dalla Juve

Il titolare dello Sport presente al meeting con quello dell’Interno e il presidente della Figc per discutere dei fatti di Udine e della lotta alla discriminazione negli stadi 

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Il razzismo come problema di ordine pubblico, da combattere negli stadi, ma anche nelle scuole: questa l’interpretazione del Ministro dello Sport Abodi, che oggi ha incontrato quello dell’Interno Piantedosi, il presidente della Figc Gravina e quello della Lega Calcio Casini. Abodi ha anche promosso l’applicazione del Gradimento, lo strumento per allontanare violenti e razzisti applicato dalla Juventus e dall’Udinese.

Razzismo nel calcio: il vertice al Viminale

I vertici del calcio italiano e quelli delle istituzioni, riuniti per parlare di lotta al razzismo negli stadi. È quanto avvenuto oggi al Viminale, in un incontro ospitato dal Ministro dell’Interno Piantedosi e a cui hanno partecipato il titolare del dicastero allo Sport Andrea Abodi, il presidente della Figc Gabriele Gravina e il presidente della Lega Calcio Lorenzo Casini. Una riunione indetta dopo i fatti dello scorso week end, con Udinese-Milan sospesa a causa degli insulti razzisti nei confronti del portiere rossonero Mike Maignan.

Abodi: “A Udine un fatto molto grave”

A margine dell’incontro è stato Abodi a spiegare di cosa si è discusso. “Il razzismo non è solo un problema morale, ma un problema di ordine pubblico. Oggi non ci incontriamo per prendere un caffè, ma per valutare tutte le possibili opzioni per rendere più efficace e tempestiva la nostra azione, che è un’azione corale”. Abodi ha etichettato quello di Udine come “un fatto molto grave”. “Purtroppo non è l’unico – ha aggiunto -, ne sono successi tanti altri. La scelta di Mike Maignan di uscire dal campo ha reso tutto più clamoroso, ma non deve essere una reazione di quel tipo ad aumentare il livello della nostra attenzione sul tema del contrasto al razzismo e di tutte le forme di discriminazione”.

Abodi: “Razzismo da combattere nelle scuole”

Abodi ha poi aggiunto che l’azione contro il razzismo non può essere solo delle istituzioni sportive e che lo Stato delle fare la sua parte educando i giovani. “La partita non si chiude mandando i razzisti fuori dallo stadio – ha proseguito Abodi -: c’è un investimento che dobbiamo continuare a fare, a partire dalla scuola, e che produrrà effetti negli anni. Lo stadio amplifica tutto quello che si dice, ma nella penombra delle nostre città succedono tante cose che non rientrano nella cronaca. Mi auguro che quello che la cronaca sportiva offre, anche di negativo, serva a illuminare le zone della società meno illuminate. Per la responsabilizzazione collettiva, ma per la responsabilità individuale. In questo senso, la tecnologia può essere di aiuto per individuare e sanzionare colpevoli”.

Abodi promuove il Gradimento applicato da Juventus e Udinese

Infine Abodi ha promosso l’applicazione da parte di Juventus e Udinese del Gradimento, una sorta di “Daspo privato”, applicabile dalle singole società all’interno dei propri impianti: la Juve l’ha utilizzato nei confronti dei tifosi della Roma che lo scorso 30 dicembre avevano lanciato un seggiolino nel settore dei tifosi bianconeri. “Al di là del Daspo, il non gradimento consente alla società di non vendere il biglietto alla persona – ha concluso Abodi -. Questo sforzo collettivo troverà una consacrazione in alcune decisioni che riguarderanno la giustizia ordinaria e la giustizia sportiva, o comunque il rapporto tra società e tifosi”.

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