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Razzismo, domani sentenza Acerbi: intanto in Spagna Vinicius scoppia in lacrime per le mancate sanzioni

Martedì 26 marzo il primo giorno utile per la pronuncia della giustizia sportiva sul presunto insulto dell’interista a Juan Jesus. Nella Liga lo sfogo del brasiliano del Real 

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Potrebbe arrivare già domani la sentenza della giustizia sportiva sul presunto insulto razzista rivolto dal difensore dell’Inter Francesco Acerbi a quello del Napoli Juan Jesus. Intanto il razzismo torna d’attualità anche in Spagna: Vinicius, attaccante del Real Madrid, è scoppiato in lacrime parlando delle offese razziste ricevute ripetutamente durante i match della Liga.

Razzismo, domani la sentenza sul caso Acerbi

Siamo al momento della verità – almeno al primo – per il caso Acerbi. La sentenza del giudice sportivo sul presunto insulto razzista rivolto dal difensore dell’Inter all’azzurro Juan Jesus durante la partita contro il Napoli al Meazza potrebbe arrivare già domani: il giudice sportivo Gerardo Mastandrea dovrebbe aver ricevuto oggi la documentazione raccolta dalla Procura Federale della Figc e dunque domani potrebbe rendere nota la sua decisione.

Razzismo, cosa rischia Acerbi

Nella scorsa settimana, infatti, il procuratore della Figc Giuseppe Chinè ha ultimato le indagini su quanto avvenuto in campo: tra martedì e giovedì scorso, infatti, sono stati ascoltati Acerbi e Juan Jesus, poi l’incartamento è stato inviato al giudice sportivo. Se gli elementi raccolti da Chinè fossero sufficienti per accertare il carattere razzista dell’insulto, allora Acerbi subirebbe una squalifica di almeno 10 giornate per violazione dell’articolo 28 del Codice di Giustizia Sportiva.

Spagna, Vinicius in lacrime per il razzismo

Ma il razzismo resta un argomento di attualità anche in Spagna, soprattutto a causa di Vinicius, attaccante del Real Madrid preso di mira quasi regolarmente con insulti di matrice razzista sui campi della Liga. Alla vigilia dell’amichevole tra Spagna e Brasile Vinicius s’è lasciato andare a uno sfogo, non riuscendo a trattenere le lacrime. “È una cosa abbastanza triste, è una cosa che succede qui in ogni partita, ogni giorno – le sue parole – . Ogni mia denuncia mi rende molto triste. Ma come per tutti i ‘neri’ del mondo. È una cosa triste. È qualcosa che sta succedendo non solo in Spagna, ma nel mondo. È successo anche a mio padre, hanno scelto un bianco invece di un nero. È una cosa che noto e combatto. Lotto affinché nel prossimo futuro non succeda più a nessuno”.

Spagna, Vinicius ha pensato di smettere per il razzismo

Vinicius ha raccontato di aver pensato anche di smettere col calcio a causa del razzismo. “Mi sento sempre più triste, ho sempre meno voglia di giocare. Nessuno mi sostiene – ha aggiunto l’attaccante del Real -. La mancanza di sanzioni è la cosa che mi frustra di più, che tutta quella gente se ne vada senza che succeda nulla senza aver fatto nulla. Vorrei che i bambini non dicessero quelle cose, perché è vero che da bambino non sapevo cosa fosse il razzismo. Giocare a calcio è molto importante, ma è anche molto importante la lotta al razzismo, che le persone di colore abbiano una vita normale”.

“Non lotto contro i tifosi spagnoli – ha concluso Vinicius -, mi batto contro il razzismo nel mondo. Ho chiesto aiuto alla UEFA, a FIFA, Conmebol e CBF che sono grandi gruppi e possono lottare contro questo. Il problema che c’è in Spagna è che il razzismo non è un crimine”.

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