Il Real Madrid si è aggiudicato il primo round del derby di Champions League con in palio un posto ai quarti di finale. Gioisce Carlo Ancelotti, che si regala anche un momento di tenerezza sciogliendosi in un abbraccio col figlio Davide. Recrimina Simeone, che oltre alla sconfitta è costretto pure a sorbirsi la “ramanzina” di Brahim Diaz, autore del gol della vittoria.
Real-Atletico, Diaz a Simeone: “Parla ora…”
Real Madrid-Atletico Madrid, più che una partita è stato un regalo agli appassionati di calcio. Un concentrato di emozioni e di bellezza dipinte su un campo di calcio. Il 2-1 finale premia i blancos di Carlo Ancelotti e costringerà i colchoneros di Diego Simeone a vincere la gara di ritorno, che si preannuncia carica di adrenalina e promette scintille.
Ad aizzare ulteriormente gli animi già bollenti delle due rivali c’ha pensato Brahim Diaz che, evidentemente, a giudicare dall’esultanza dopo il gol della vittoria, non aveva affatto digerito le dichiarazioni di Simeone pronunciate alla vigilia dell’incontro. L’allenatore, alla domanda su chi avrebbe sostituito gli assenti Bellingham e Ceballos, aveva risposto: “Potrebbe giocare Brahim, ma non credo, perché c’è uno schema preferito e il Real, probabilmente, si sistemerà in questo modo”.
A sorpresa, l’ex attaccante del Milan è stato schierato dal primo minuto da Ancelotti: una scelta azzeccata, che ha fatto saltare il banco di una partita comunque equilibrata. Al resto ha pensato lo spagnolo naturalizzato marocchino. “Hai parlato ieri. Parla, parla ora” ha urlato Diaz a Simeone, passandogli a pochi metri di distanza, cercandolo con lo sguardo nel trambusto del Bernabeu traboccante di gioia dopo la rete del 2-1 che ha deciso l’incontro (dribbling su Gimenez e conclusione imprendibile per il bravo Oblak).
Un’esultanza polemica, forse anche un tantino esagerata, ma sicuramente dettata dall’adrenalina del momento, per quella che era stata una semplice considerazione di un allenatore. Passata l’euforia, Diaz è stato richiamato da Ancelotti, che lo ha tranquillizzato, invitandolo a tenere alta l’asticella della concentrazione. Nel post-gara, a mente sicuramente più lucida, Brahim Diaz ha abbassato sensibilmente i toni, concentrandosi sulla sua prestazione: “Vado in campo per dare il mio contributo, devo fare solo questo. Il gol? E’ stato bello, ma non è ancora finita. C’è il ritorno e dobbiamo dare il massimo, tutto è ancora aperto. Questa è la Champions League”, ha commentato il calciatore.
Real-Atletico, l’abbraccio tra i due Ancelotti
Ma Real-Atletico ha vissuto un altro momento da ricordare al gol di Brahim Diaz. Lo sguardo delle telecamere è stato rivolto alla panchina dei blancos, mentre l’ex Milan raccoglieva l’affetto dei suoi tifosi. Davide Ancelotti, figlio e vice di Carlo, per un attimo ha tolto gli occhi dal monitor che utilizza per visualizzare meglio le azioni di gioco e fornire i giusti accorgimenti tattici, si è alzato dalla panchina e si è avvicinato al padre.
Carlo ha sentito il figlio vicino, un lungo abbraccio ha stretto i due per alcuni secondi, un’esplosione di gioia e di affetto: in quel momento sono tornati padre e figlio. Poi ognuno è rientrato ai propri “posti di combattimento”: Carlo in piedi davanti la panchina, Davide seduto, a vivere l’ultima parte dell’incontro. Ma al cuore, si sa, non si comanda mai.