Il Real Madrid incrocia nuovamente l’Arsenal in Champions League, quasi 20 anni dopo. Domani per l’andata dei quarti Mikel Arteta cercherà di ripetere la storia di quanto accaduto nel 2006 , quando Thierry Henry, all’apice della sua carriera calcistica, provocò un incubo europeo al Santiago Bernabéu. La squadra londinese si affida ai tre pilastri fondamentali su cui si basa il progetto: calci piazzati, ordine difensivo e Bukayo Saka ma intanto in patria Carlo Ancelotti è sempre più nell’occhio del ciclone e per As, che gli dedica un servizio al vetriolo, dà segni di usura.
- Arteta elogia Ancelotti
- Ancelotti in corsa per tutto eppure criticato
- Le accuse sulla formazione
- Le sostituzioni sbagliate
- Il no ai giovani
Arteta elogia Ancelotti
Per il tecnico dell’Arsenal, Carlo Ancelotti è un modello da seguire, nonostante la bufera degli ultimi ko: “Carlo è un’ispirazione. È l’allenatore con la storia più bella di tutti. Fare quello che ha fatto e vincere così, e in paesi diversi… Mi piace quello che ispira con la calma che mostra, il suo lato umano. E non è facile con tutta questa pressione intorno. Basta ascoltare cosa dicono i giocatori che sono stati con lui”.
Però vuol batterlo ed aggiunge Arteta: “La grande storia che ha il Madrid non puoi ignorarla. Ma non hanno sempre avuto successo. Non vincono alcune partite, quindi possiamo competere con chiunque. Ora dobbiamo scrivere la nostra storia.”
Ancelotti in corsa per tutto eppure criticato
Il Real Madrid è in corsa ancora per tutti gli obiettivi ma mai come ora Ancelotti è nell’occhio del ciclone, dopo anche i problemi fiscali e il processo in Spagna. As pubblica un articolo corrosivo, in cui ricorda che il tecnico ha chiuso la settimana subendo otto gol in casa contro Leganés, Real Sociedad e Valencia.
Le accuse sulla formazione
“Ciò che preoccupa – scrive As – non è solo il bilancio di cinque sconfitte e sei pareggi del Real Madrid nella Liga, ma anche altri segnali più pericolosi che suggeriscono che l’italiano potrebbe perdere il controllo della squadra. Ancelotti sta fallendo nelle tre funzioni fondamentali di una partita: formazioni, sostituzioni e decisioni strategiche.
Per quanto riguarda l’undici titolare, nessuno ha capito perché Asencio sia stato sostituito e perché Tchouameni abbia giocato di nuovo come difensore centrale , ruolo in cui lascia più ombre che luci. Né la sua insistenza su Lucas Vázquez , che ha avuto molti problemi contro Leão, Nico Williams, Barrenetxea o Raphinha, per citare solo alcuni esempi.
Le sostituzioni sbagliate
Per quanto riguarda le sostituzioni Carlo Ancelotti insiste con Camavinga come terzino e perde l’energia che Eduardo porta sempre al centro. Ma non è questa la parte peggiore, quanto piuttosto la difficoltà nel far uscire giocatori come Endrick , che sta perdendo il sorriso. Il brasiliano ha rivoluzionato ogni partita a cui ha preso parte ed è il capocannoniere del Madrid in Coppa del Re, ma se dovesse uscire prima del 75° minuto, sarebbe un miracolo.
Ciò che è stato ancora peggio è stata la gestione da parte di Ancelotti delle decisioni prese durante la partita, e in particolare l’episodio del rigore di Vinicius . Al di là dell’insuccesso del brasiliano, nessuno ha capito perché Vini l’abbia battuto quando Mbappé è in lotta con Lewandowski per il Pichichi.
Il no ai giovani
E infine, la cantera. Ancelotti preferisce una buona rabbia, ad esempio da parte di Güler, a una cattiva faccia da parte di Modric, che, come Lucas, è in scadenza di contratto a giugno. Non solo Carlo fa fatica a dare minuti ai giocatori più giovani, ma anche che non riesce a far entrare in sintonia i giocatori del Castilla. Asencio è entrato perché non c’erano altre opzioni, ma Fortea non è stato così fortunato.
A causa di questa mancanza di empatia con il settore giovanile, il Madrid è costretto a recarsi a Londra con sette giovani giocatori, di cui solo Asencio è stato messo alla prova in partite importanti. Gli altri, ovvero Gonzalo, Chema, Jacobo, Lorenzo, Fran e Mestre, non hanno esperienza”.