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Record del mondo 400 metri piani e 400 metri a ostacoli

La storia del record del mondo nei 400 metri piani e ad ostacoli di atletica leggera

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Record del mondo 400 metri piani e 400 metri a ostacoli

La corsa sui 400 metri piani è una disciplina di velocità prolungata dell’atletica leggera facente parte del panorama olimpico maschile sin dalla prima olimpiade moderna, quella di Atene del 1896. Per le donne, l’introduzione è datata 1964. I 400 metri a ostacoli, invece, hanno fatto la prima comparsa nel programma maschile alle Olimpiadi di Parigi del 1900, mentre in quello femminile alla kermesse del 1984, a Los Angeles.

Caratteristiche e differenze: senza e con ostacoli

Ad ogni corridore viene assegnata una corsia e da essa non deve uscire per tutta la durata della gara, pari a un intero giro di pista. La partenza, per avere una migliore accelerazione, avviene tramite blocchi di partenza inclinati. Gli atleti, al via, non sono allineati: per compensare il raggio di curvatura minore, i partecipanti posti nelle corsie più interne partono apparentemente più indietro.

La gara può essere corsa anche indoor. In questo caso, essendo la pista lunga 200 metri, devono essere percorsi due giri: il primo nella propria corsia, il secondo tutti nella corsia più interna.

Gli ostacoli sono dieci per ogni corridore e hanno un’altezza di 0,914 m per gli uomini e di 0,762 m per le donne. Il primo di essi si trova a 45 metri dalla linea di partenza, mentre i successivi sono posti a 35 metri l’uno dall’altro. Non sono previste penalità in caso di abbattimento degli ostacoli, ma farlo comporta il rallentamento degli atleti e il rischio di cadute. Gli ostacoli dei 400 metri vengono colloquialmente definiti “ostacoli bassi”, in contrapposizione a quelli usati nelle discipline dei 60 metri ostacoli (specifica dell’indoor), dei 100 metri ostacoli (specialità femminile) e dei 110 metri ostacoli (specialità maschile).

Fonte:

Il record dei 400 m piani è detenuto da Kerron Clement e resiste dal 12 marzo 2005

Maxie Long e il primo record maschile

La storia dei record inizia nel 1912, anno in cui la federazione internazionale di atletica leggera ha ratificato il primato stabilito da Maxie Long. Lo statunitense aveva fermato il cronometro a 47″ e 8 centesimi il 29 settembre 1900, a New York. Il primo record indoor mondiale nei 400 metri piani, invece, risale al 1986 ed è stato stabilito dal tedesco Thomas Schonlebe. Oggi il record è detenuto da Kerron Clement e resiste dal 12 marzo 2005: lo statunitense, a Fayetteville, ha fatto segnare il tempo di 44 secondi e 57 centesimi. Clement ha battuto il precedente record di un altro gigante dell’atletica come Michael Johnson, stabilito il 4 marzo 1995 con 44″ e 63 centesimi.

A partire dal 1975, la federazione ha accettato anche il cronometraggio elettronico. Il primo detentore di record del mondo registrato con questa metodologia è stato Lee Evans: alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 aveva bloccato il tempo a 43 secondo e 68 centesimi. Attualmente, il record appartiene al sudafricano Wayde van Niekerk, che lo ha stabilito il 14 agosto 2016, alle Olimpiadi di Rio.

La diatriba tra Vincent Matthews e Tommie Smith

Si tratta di un avvenimento accaduto il 31 agosto del 1968. In quell’occasione, lo statunitense Vincent Matthews aveva corso la distanza in 44 secondi e 4 decimi, ben 1 decimo in meno del connazionale Tommie Smith (ricordato per essere stato il primo uomo a correre i 200 metri in meno di 20 secondi). Il record, però, non fu omologato perchè Matthews aveva gareggiato con scarpette chiodate non regolamentari.

Per un motivo analogo, fu ritirato il record stabilito, il 14 settembre dello stesso anno, da Lee Evans nella finale dei trials statunitensi. Evans aveva chiuso la gara in 44 secondi e 1 decimo, tempo analogo a quello di Larry James. Per via dell’attrezzatura non aderente alle regole, il record fu assegnato a James.

Fonte:

Il record femminile appartiene a Marita Koch e resiste da ben 37 anni

Marlene Mathews, la prima donna da primato

Il primo record del mondo nei 400 metri riconosciuto dalla federazione internazionale di atletica risale al 1957, e fu stabilito da Marlene Mathews. L’atleta australiana, vincitrice di due medaglie di bronzo alle Olimpiadi di Melbourne del 1956, stabilì il primato il 6 gennaio 1957 col tempo di 57 secondi netti. Oggi il record appartiene a Marita Koch e resiste da ben 37 anni: la velocista tedesca ha fermato il cronometro a 47 secondi e 60 centesimi il 6 ottobre 1985. Proprio la Koch è l’atleta che per più volte ha migliorato il primato, abbassandolo ben 7 volte tra il 1978 e il 1985, passando da 49″19 al record attuale.

Per quanto riguarda la competizione indoor, invece, a oggi è stato stabilito un solo record ed è tuttora imbattuto. Lo detiene la cecoslovacca Jarmila Kratochvilova che, il 7 marzo 1982 a Milano, ha tagliato il traguardo in 49″ e 59 centesimi.

La prima volta assoluta è di Charles Bacon

La Federazione registra i record del mondo della disciplina dal 1912, quando venne ratificato il record stabilito da Charles Bacon: il mezzofondista americano, alle Olimpiadi di Londra del 1908 aveva coperto la distanza di gara in 55 secondi. Anche in questo caso, dal 1975 è stata introdotta per la disciplina la misurazione elettronica dei tempi. Il primo detentore del record misurato con questo metodo è stato l’ugandese John Akii-Bua, vincitore dei giochi Olimpici di Baviera del 1972 col tempo di 47 secondi e 82 centesimi. Oggi il record è detenuto da Karsten Warholm: alle Olimpiadi di Tokyo 2020, il velocista norvegese ha vinto la medaglia d’oro con un tempo di 45″ e 94 centesimi.

Il maggior numero di ritocchi al record è da attribuirsi a Edwin Moses. Il velocista statunitense ha abbassato il record quattro volte, riducendolo da 47″ e 64 centesimi a 47″ e 02 centesimi tra il 1976 e il 1983. Non esiste una classifica indoor.

Fonte:

La detentrice del record del mondo dei 400 metri ostacoli, Sydney McLaughlin

Krystyna Kacperczyk, regina degli ostacoli

Nel panorama femminile, non esiste una distinzione fra record ottenuti con cronometraggio manuale e cronometraggio elettronico. Si tiene traccia di questo primato, infatti, a partire dal 1974, quando la Federazione omolgò il tempo ottenuto di Krystyna Kacperczyk, il 13 luglio di quell’anno. Ad Augustam, la velocista polacca fermò il tempo a 56″ e 51 centesimi. Attualmente il record appartiene alla statunitense Sydney McLaughlin con 50″ e 68 centesimi, stabilito a Eugene, negli USA, il 22 luglio 2022. La McLaughlin è l’atleta donna che più volte ha contribuito ad abbassare il record: tra il giugno del 2021 e il luglio del 2022, infatti, ha ridotto il tempo da 51″ e 90 centesimi sino al record attuale.

Anche in questo caso non è presente una classifica indoor.

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