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Roddick attacca il Six Kings Slam e scherza sui 6 milioni di Sinner: “Un quarto dei miei guadagni in carriera”

Continuano le polemiche sul Six Kings Slam, alle quali si è aggiunto Roddick, secondo qui si è trattato di un evento senza fascino. Andy poi scherza anche sul montepremi vinto da Sinner

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Tra i vari temi toccati da Andy Roddick nel corso dell’ultima puntata del podcast da lui condotto, Served with Andy Roddick, c’è stata ovviamente il Six Kings Slam, ricchissima esibizione in Arabia Saudita vinta da Jannik Sinner che nell’ultima settimana ha sollevato parecchie polemiche.

L’ex tennista statunitense ha scherzato sui sei milioni incassati da Jannik e criticato l’evento, a suo parere privo del fascino che – per esempio – riesce a trasmette la Laver Cup, altro evento d’esibizione.

La battuta di Roddick sui 6 milioni incassati da Sinner

Tra i temi che hanno sollevato più polemiche riguardo il Six Kings Slam c’è certamente quello del montepremi esorbitante. 13,5 milioni di dollari totali, di cui ben sei al vincitore, ovvero Jannik Sinner. A proposito delle cifre esagerate elargite dall’Arabia Saudita, Andy Roddick ha ironizzato confrontando quanto guadagnato da lui in tutta la carriera e dall’altoatesino in soli tre giorni: “Non mi da fastidio – dice con tono ironico – che Sinner abbia percepito più di un quarto di quanto io abbia guadagnato nella mia intera carriera da tennista in soli tre giorni”.

Roddick – che nel corso della carriera ha vinto lo US Open, ha chiuso una stagione al n°1, conquistato 5 Masters 1000 e altri 26 tornei – ha infatti guadagnato un totale di 20,640,030 milioni di dollari in montepremi, cifra che Sinner potrebbe superare in questa singola stagione proprio grazie a quanto incassato dal Six Kings Slam.

Roddick sul Six Kings Slam: “Non ha fascino”

Roddick, che ovviamente non ha nulla contro i tennisti che hanno deciso di prendervi parte e comprende benissimo le loro motivazioni, trova nell’assenza di fascino il più grande problema del Six Kings Slam, dove il tennis era sembrato più un contorno a tutto il resto: “Tutta l’esibizione è apparsa innaturale, è solo strano. È stata divertente, come un’esibizione, ma senza il fascino per esempio della Laver Cup, dove vedi le interazioni tra giocatori e leggende riportate sul campo da tennis.

È facile pagare Sinner 6 milioni di dollari quando non ti devi preoccupare di altri 122 tennisti e dei doppi. Ha un solo campo quindi poche spese e ha il budget marketing di un paese. Credo sia ottimo per i loro intenti”.

La differenza con gli altri tornei

Roddick ha poi spiegato l’enorme differenza che intercorre tra il Six Kings Slam e gli altri tornei per quanto riguarda l’aspetto economico per rispondere a tutti quelli che nel sentire criticata l’Arabia Saudita puntano il dito sugli altri Paesi come gli USA, certamente non perfetti, ma che con gli US Open hanno anche poco a che fare: “Agli Internazionali d’Italia o agli eventi del Grande Slam, non sono gli stati a pagare e i giocatori non vengono ricompensati per la presenza, ma per le vittorie. Medvedev ha preso 1.5 milioni per un’ora di esibizione, io l’ho fatto ad Abu Dhabi, ma non per quelle cifre (ride). Sei milioni…sono tre ottimi giorni di lavoro”.

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