“Manco è iniziato il campionato e già ti sei scavato la fossa….a dicembre te sei trasferito alle Canarie se continui così”, e poi: “Infame che si inventa la notizia. Devi prendere la sveglia. Spero che qualcuno della curva ti venga a fare 2 domandine sul perchè provi a metterci i bastoni tra le ruote”, oppure: “Continuate con la vostra macchina de fango … che prima o poi vi sommergerà”: sono solo alcune delle minacce ricevute dal giornalista de La Repubblica Marco Juric, che aveva dato ampio risalto alla presunta lite tra De Rossi e Cristante, poi smentita dal tecnico. Ne è nato un caso che fa discutere.
- La presunta lite con Cristante
- La precisazione di Repubblica
- Il comunicato del Comitato di redazione di Repubblica
- Non si placa l'ira dei tifosi della Roma
La presunta lite con Cristante
Nei giorni scorsi diverse testate hanno riportato, con toni più o meno forti, la notizia di uno scontro in allenamento tra De Rossi e Cristante. Ieri il tecnico giallorosso ha voluto fare chiarezza sulla vicenda, smentendo una lite ed ammettendo solo una discussione prima di un faccia a faccio duro con il giornalista di Repubblica Juric, rimproverato per il suo articolo.
La precisazione di Repubblica
Il quotidiano è intervenuto sulla vicenda scrivendo: “Daniele De Rossi, nella conferenza stampa, ha attaccato personalmente il nostro giornalista Marco Juric, contestando un articolo da lui scritto. Alla richiesta di chiarimenti da parte di Juric sull’improvvisa aggressione verbale, l’allenatore ha replicato: “Non puoi pensare che nessuno si stranisca se scrivi una cosa che non è vera”. Legittimando di fatto un’ondata di insulti sui social che stava arrivando proprio in quelle ore contro il nostro reporter. Tutto ciò costituisce una violazione delle regole che garantiscono la libertà di informazione. E’ legittimo da parte di De Rossi, e di chiunque, smentire un articolo, se riporta notizie non corrette, e spetta al giornale in questione pubblicare la correzione. Ma non è legittimo attaccare personalmente e pubblicamente un giornalista, indicandolo come se fosse un nemico pubblico, esponendolo ad una sorta di gogna digitale. Fino a questo momento avevamo assistito a tali aggressioni contro i giornalisti da parte di esponenti della vita politica, dispiace davvero che a ripeterli sia l’allenatore di una grande società di Serie A, che rappresenta la capitale.
Il comunicato del Comitato di redazione di Repubblica
E’ arrivato anche un comunicato del CdR: “Se l’allenatore dell’As Roma Daniele De Rossi non si riconosce in un articolo di Repubblica, ha tutto il diritto di replicare, di dire la sua, eventualmente smentire le notizie riportate. Il confronto, anche conflittuale, tra chi racconta realtà complesse come quella del mondo del calcio professionistico e i suoi protagonisti c’è sempre stato. La questione che ci preoccupa è un’altra: Daniele De Rossi dovrebbe evitare di additare cronisti – di qualunque testata – alla pubblica piazza, giustificando gli insulti e compagne di “odio” via social. Mai come in questi tempi occorrono comportamenti che siano “educativi”, soprattutto da parte di chi ha grande visibilità. E non il contrario”.
Non si placa l’ira dei tifosi della Roma
Non è bastato questo però a fermare i tifosi più scalmanati che hanno continuato a tempestare di critiche e offese il giornalista sul suo profilo Instagram: “Volevo soltanto dirle che, come le parole del mister dietro un microfono o le storie Instagram di un calciatore hanno un certo peso, anche la sua penna ha l equivalente peso, perciò un consiglio da osservatore e ascoltatore della vicenda, le consiglio di soppesare la sua penna in modo da non cadere in certe situazioni sgradevoli e poco piacevoli, l’onestà e la verità pagano sempre” e anche: “Ti tremava la voce in conferenza stampa. DDR ti ha colpito e affondato con eleganza” e infine: “Un giornalista può scrivere notizie inventate di sana pianta. La “vittima” non può farglielo nemmeno notare. La Repubblica ha un modo tutto suo di interpretare la democrazia. e anche: Il comunicato è vergognoso. De Rossi educato e gentile con te in conferenza stampa…”