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Roma, Mourinho: "I giocatori mi hanno chiesto di non cambiare"

L'allenatore portoghese ha presentato la sfida contro il Sassuolo: "Se ci sono problemi con la mia squadra? E' una bugia".

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Roma, Mourinho: "I giocatori mi hanno chiesto di non cambiare" Fonte: (C)Getty images

Il pari tra mille polemiche contro il Genoa e la sconfitta contro l’Inter in Coppa Italia: per la Roma è un periodo abbastanza particolare.

I giallorossi sono a caccia di un’importante vittoria per inseguire il treno per la zona europea, ma per conquistare i tre punti dovranno vedersela con il Sassuolo.

Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia, José Mourinho ha presentato il match del Mapei Stadium, ennesimo crocevia della stagione della Roma. Ampia parentesi, però, sullo sfogo post-Inter riportato dai giornali.

“Lo sfogo in settimana? La sfuriata viene dal fatto che per 12 minuti partita abbiamo fatto una partita orribile e dopo abbiamo meritato molto di più e abbiamo giocato molto bene. La frustrazione viene dal fatto che possiamo giocare contro la squadra più forte d’Italia faccia a faccia: lo abbiamo fatto, ma abbiamo preso meno di quel che meritavamo. Dal minuto 12, non dico fino alla fine perché dopo il 2-0 la situazione cambia, potevamo fare 3 goal. La gara di domani è un’altra storia: non c’è più la Coppa Italia, per noi, c’è il campionato”.

Tra contenuti del dibattito e polemiche a distanza con giocatori di altre squadre, Mourinho precisa.

“Per me quel che succede nello spogliatoio rimane nello spogliatoio, però non sono neanche capace di dire “non è vero che non ho parlato nello spogliatoio dopo la partita”, non sono capace di dire che non è vero. Se Perticone si è offeso? Ha ragione, sono d’accordo. Qualcuno dei miei giocatori mi ha detto che lui è scarsissimo, ma io gli ho detto ‘non mi interessa se sia scarso, mi interessa che abbia ragione’. Per giocare in B o in C o a calcetto bisogna avere una personalità, ha ragione. I giocatori mi hanno detto che nel corso della loro carriera hanno avuto allenatori che gli parlavano diversamente da me: mi hanno detto, però, “non cambiare perché è questo quello che vogliamo”. Poi sulle critiche ai calciatori: quello è il mio lavoro. Io devo allenare. Per questa ragione la storia che esce che c’è un problema tra me e i miei giocatori potrei definirla una cosa bruttissima: non voglio ripetermi come fatto nei miei anni di Inter. Posso solo dire che è una bugia totale”.

Mourinho è stato poi interrogato sulle parole di Edin Dzeko al Daily Mirror, dribblando l’argomento

“Le parole di Dzeko? Non le ho lette, non le voglio sapere. Che devo saperne io delle parole di Dzeko, giocatore dell’Inter? Che ne so se ha raccontato una bugia?”.

Spazientito dalle tante domande non inerenti alla partita con il Sassuolo, il portoghese ha poi perso la pazienza.

“Domani abbiamo la partita? Con il Sassuolo? O ci sono domande sulla partita o me ne vado: siamo qui, ci sono state 20 domande e nessuna sulla partita. Dionisi ha detto che c’è una differenza dal punto di vista tecnico? Non sono d’accordo. Pellegrini sta bene: deve solo trovare un po’ di ritmo, ma sta bene. Abraham? Pure, sta bene. Chi gioca con lui? Non vado a dire chi gioca e con che modulo giocheremo”.

Infine una parentesi sul lavoro svolto, con lo sguardo rivolto alla Conference League.

“Se sono contento della mia Roma? No, se mi aspetto di più? Sì. La Conference League è molto più difficile di quello che la gente pensi: non ci sono Liverpool o Bayern Monaco, ma basta sbagliare qualche partita e siamo fuori”.

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