Ecco le dichiarazioni del tecnico della Roma José Mourinho alla vigilia del derby contro la Lazio.
“Abbiamo recuperato tutti, solo Spinazzola non è a disposizione. Tutti gli altri sono pronti per giocare. Siamo attesi da un derby, una partita che non è mai una partita come le altre, ha un qualcosa in più. Ho passato tutta una vita con i derby: sono partito da quello di Lisbona e ora sono qui per quello di Roma. Ho vissuto tanti derby, sono abituato a questo tipo di emozioni”.
“L’ambiente col pubblico sarà più bello. Sono stati giocati anche dei derby a porte chiuse, ma senza tifosi non è derby. Stiamo tornando a una quasi normalità, così non si capisce chi gioca in casa e chi fuori. Sarà tutto certamente più bello”.
“Zeman dice che ho deluso? Un allenatore con venticinque titoli non va a rispondere a un allenatore che nel curriculum ha due campionati di Serie B. Se mi fate domande su Trapattoni o Capello cerco di rispondere, su Zeman non posso rispondere”.
“L’approccio a una gara è sempre importante, non solo in un derby. Quando parlo di saper resistere io mi riferisco alle ultime cinque partite. Contro l’Atalanta, il Vitesse, l’Udinese, il Sassuolo, abbiamo giocato partite tirate nelle quali se stai vincendo devi avere la forza di mantenere il risultato, mentre se stai perdendo devi riuscire a rimontare. Se vogliamo tornare all’altra partita con la Lazio noi abbiamo lottato fino all’ultimo secondo. Anche con i nostri limiti abbiamo sempre lottato, anche la sfida con la Juve potevamo pareggiarla. Fino alla fine questa squadra c’è sempre”.
“I derby sono tutti speciali. Quando gioco non lo faccio pensando a me stesso, ma ai tifosi. Ho vissuto Benfica-Sporting da allenatore del Benfica e poi Benfica-Porto da allenatore del Porto, non posso dire di che è stato diverso. Bisogna sempre mettersi nella prospettiva degli altri e nel calcio le persone più importanti sono i tifosi. Non posso dire qual è il derby più importanti per me, lo sono tutti. Pedro da avversario? Non voglio raccontare la storia, dovrebbe farlo il direttore. Se ha fatto nove gol per la Lazio, benissimo per lui e per la Lazio”.
“La prima cosa che mi ha colpito di Roma è l’affetto. C’era anche prima che arrivassi, mentre di solito bisogna dare tutto per guadagnarselo. Qui c’è stato affetto anche prima del primo allenamento per me. Qui c’è gente con un cuore molto speciale. Pellegrini? Non sta al massimo, ma si è allenato senza problemi”.