Davvero sgradevole, oltre che censurabile per il contenuto, quanto accaduto a Domenico Berardi – attaccante del Sassuolo – e a sua moglie Francesca Fantuzzi che ha denunciato i messaggi davvero insostenibili, ricevuti da haters via social dopo che suo marito ha conquistato e segnato su rigore all’Olimpico contro la Roma.
- Roma-Sassuolo: la denuncia di Fantuzzi, moglie di Berardi
- Il messaggio choc sull'aborto
- L'episodio Berardi-Kumbulla
Roma-Sassuolo: la denuncia di Fantuzzi, moglie di Berardi
Fantuzzi non è nuova a segnalazioni simili, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di alcuni contenuti e di quanto essi siano offensivi, oltre che suscettibili di denuncia.
Ieri sera, domenica 12 marzo, un nuovo attacco nello specifico che ha superato i limiti del buon senso e dell’umanità: Francesca ha prima mostrato il gol del marito, Berardi, segnato su rigore all’Olimpico contro la Roma, che ha permesso al Sassuolo di chiudere il primo tempo sul 3-1, poi ha fatto vedere un messaggio che le è arrivato da un presunto tifoso evidentemente odiatore seriale.
Il messaggio choc sull’aborto
L’autore del messaggio in questione ha scritto alla moglie del giocatore, in attesa di un figlio, qualcosa di abominevole che Fantuzzi ha voluto rendere pubblico – uno tra diversi cattivi esempi – per sottolineare l’odio del quale è rimasta vittima lei e la sua famiglia:
“Chissà se nascerà, a volte non succede”, il riferimento neanche troppo velato alla gravidanza di Francesca che, pur turbato, non si è lasciata ammutolire:
“Complimenti, sei pure un padre. Ma la vogliamo smettere?”, la sua replica.
L’episodio Berardi-Kumbulla
Contenuti violenti, parole ostili e dense di sentimenti negativi cresciuti e sfogati perché un calciatore ha segnato, ha fatto quel che hanno visto tutti – il parapiglia con Kumbulla -, un episodio su cui sono l’arbitro Fabbri e la Var, legittimamente, a decidere.
Una partita che, per la cronaca, si è conclusa a favore del Sassuolo e che mette in discussione la Champions per la Roma di Mourinho, ma che non deve avere nulla a che vedere con la sfera privata e la salute di chi è indirettamente coinvolto. E che, senza alcuna remora, deve sollevare quanta insostenibile e insulsa cattiveria serpeggia sui social.