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Roma, Trevisani e il retroscena sull’esonero di De Rossi che scagiona Pellegrini e Mancini: “Gestione fallimentare”

L’esonero di Daniele De Rossi continua a essere oggetto di polemiche nella capitale: a spiegare nel dettaglio cosa è successo ci pensa il giornalista Riccardo Trevisani che toglie ogni responsabilità ai giocatori

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Caos totale in casa Roma. L’esonero di Daniele De Rossi ha di fatto aperto il vaso di Pandora sulla gestione del club giallorosso da parte della famiglia Friedkin e le dimissioni di Lina Souloukou certificano uno stato di confusione che rischia di creare problemi anche a lungo termine nel club. A svelare tutto quello che è avvenuto ci pensa il giornalista Riccardo Trevisani nel corso del podcast “La Fontana di Trevi”.

Trevisani: il retroscena dell’esonero di De Rossi

Nel corso del suo intervento a Cronache di Spogliatoio, Trevisani prova a mettere ordine in una situazione ingarbugliata: “La Roma è stata protagonista di un esonero surreale, che è arrivato alle 9 di mattina con il solito comunicato mentre De Rossi stava per preparare l’allenamento. La Roma ha costruito una squadra e l’ha rifinita a inizio settembre, Daniele ha avuto la squadra al completo solo prima del Genoa e a momenti quella partita l’ha vinta. Una follia pensare di mandare via un allenatore che hai rinnovato tre mesi prima. La Roma rinnova De Rossi il 25 giugno dopo averlo promesso il 19 aprile. E qui c’è la prima incongruenza. Perché c’è tanta fretta di annunciarlo il giorno del match con il Milan e poi ci vogliono 60 giorni per mettere tutto nero su bianco. Vuol dire che da qualche parte c’era qualcuno che non spingeva e lo abbiamo visto dalle dimissioni di Lina Souloukou, che non era proprio in totale sintonia con i Friedkin”.

L’incontro segreto con la squadra

Trevisani mette in rilievo soprattutto la posizione di Lina Souloukou: “Quello che è successo alla Roma è che comincia a contattare l’allenatore ben prima del match con Genova, con Dybala che è rimasto e la proprietà non è contentissima di vederlo giocare. Lina Souloukou organizza questi contatti con gli altri allenatori, che dopo la Juve rimangono in sospeso a quando arriva il pareggio del Genoa decidono Juric, al punto che lui il giorno dopo va a vedere il match tra Parma e Udinese. Il Ceo organizza un incontro con i giocatori ma senza Pellegrini, Mancini e Paredes. E a questi giocatori chiede di De Rossi, ma con in testa Dybala tutti sono con l’allenatore. Ma ai Friedkin viene detto che la squadra è contro De Rossi. Mercoledì Pellegrini e Mancini chiedono spiegazioni e fanno sapere alla proprietà che la squadra è con l’allenatore ma a quel punto De Rossi è stato esonerato ed è arrivato Juric”.

Il giudizio di Trevisani: “Gestione fallimentare”

Da Trevisani arriva un’analisi spietata della situazione della Roma: “Se fosse rimasto avrebbe comunque vinto contro l’Udinese, inoltre ora la Roma ha 21 milioni da pagargli di contratto. La stessa squadra che non ha preso un terzino destro perché non aveva i soldi, e che ha svenduto Abraham per prendere Saelemakers. Per me questa è una delle operazioni più assurde della storia del calcio e ne abbiamo visto tante. Questo per certificare il totale caos che regna, la Roma ha una gestione completamente fallimentare”.

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