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Sampdoria Women, le calciatrici: "Non siamo uomini, lasciate senza soldi e alloggi"

Lettera aperta delle calciatrici della Sampdoria Women, una delle dieci squadre della Serie A femminile 2023-24: a differenza dei maschietti, mancano soldi e certezze sul futuro.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

A meno di un mese dall’inizio del campionato non ci sono certezze sulla Sampdoria Women. La formazione blucerchiata, una delle dieci protagoniste della Serie A femminile 2023-24, è tuttora alle prese con i problemi di natura economica che la sezione maschile del club sembra aver superato con l’avvento del duo Manfredi-Ravezzani. Per le calciatrici, invece, le difficoltà rimangono. Tanto che il gruppo della prima squadra ha denunciato tutto attraverso una lettera aperta pubblicata dall’Associazione Italiana Calciatori.

La denuncia delle calciatrici della Sampdoria Women

La lunga lettera si apre così: “Fino ad oggi non ci siamo mai espresse pubblicamente, ora, visto il lungo periodo d’attesa senza riscontro, riteniamo opportuno esternare il nostro punto di vista“. Questa la situazione: “Ad oggi, dopo oltre quattro settimane di repentini e continui cambi di posizione da parte della nuova proprietà, rappresentata da Manfredi e Radrizzani, non conosciamo ancora il destino della Sampdoria Women. A meno di un mese dall’inizio del campionato di Serie A, la rosa disponibile non è ancora stata convocata per l’inizio dell’attività. A causa di questi continui ritardi e mancanza di comunicazione ci ritroviamo in uno stato di totale disagio, senza alloggi né retribuzione“.

L’atto di accusa: i calciatori della Samp trattati meglio

Quindi la polemica sulla disparità di trattamento con gli uomini: “A differenza della squadra maschile, non abbiamo ancora percepito il pagamento della mensilità di giugno relativo alla passata stagione. Ancora una volta, appare evidente come i diritti di noi donne risultino secondari rispetto a quelli dei nostri colleghi uomini. Questi ritardi ci espongono ad un maggior rischio di infortuni che potrebbero impattare significativamente sulla nostra carriera. Oltre alle potenziali problematiche fisiche, ci preme sottolineare le conseguenze che questa condizione comporta sulla nostra salute mentale: preoccupazioni, stress, depressione, precarietà“.

Serie A femminile, il 16 settembre c’è Sampdoria-Inter

Questa invece la parte finale della missiva: “Prima di essere giocatrici siamo persone che stanno soffrendo e che meritano rispetto, fino ad ora mai dimostrato. Per questi motivi chiediamo fortemente ed il prima possibile che venga presa una decisione definitiva, qualunque essa sia, per porre fine a questa situazione straziante e permettere ad ogni giocatrice di decidere del proprio futuro”. Insomma, la richiesta alla proprietà della Sampdoria è chiara: decidere se partecipare o meno alla prossima serie A femminile e, in caso di parere negativo, liberare tutte subito. Il 16 settembre scatta il campionato (in programma c’è Sampdoria-Inter), un campionato che da dieci rischia di ritrovarsi a nove squadre ancor prima della sua partenza.

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