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Sapir Berman, prima arbitra transgender a dirigere un match internazionale è fonte di ispirazione e libertà

Trentenne, ha deciso quattro anni fa di rendere pubblico il suo percorso con estrema attenzione ai diritti della comunità LGBTQIA+ e alle nuove generazioni

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Quando ha maturato la decisione di rendere pubblico il suo processo di transizione, con una conferenza stampa nel lontano 2021, Sapir Berman era consapevole che da allora in avanti si sarebbe incaricato di sostenere un incarico simbolico aggiuntivo, in qualità di arbitro e che la sua identità sessuale e di genere sarebbero divenuti oggetto di quesiti.

Nulla che non fosse gestibile, affrontabile sul piano degli interrogativi da quanti non avevano alcuna profonda conoscenza o informazione adeguata e che, in un ambiente come quello del calcio, spesso e volentieri anche se avvenuto assai raro. Quasi nascosto, celato. Oggi è arbitra internazionale, protagonista dei Campionati europei under 17. E testimone di una progressiva evoluzione della società in chiave culturale e in termini di inclusività.

Sapir Bergman prima arbitra trans internazionale

Sapir Berman è la prima storica arbitra transgender di calcio, stando alle statistiche, che nella serata di lunedì 17 marzo a Belfast ha diretto il match tra Irlanda del Nord-Montenegro valido per le qualificazioni agli Europei femminili U17, esperienza che ripeterà nel match tra Kazaghistan e Montenegro, in calendario il 25 marzo prossimo.

La direttrice di gara israeliana era già entrata nella storia quando il 3 maggio del 2021 arbitrò la gara tra Hapoel Haifa e Beitar Jerusalem nella Premier League israeliana (nella nostra Serie A italiana maschile), attirando l’attenzione mediatica su di sé per via del suo coming out e della decisione di mostrarsi con le unghie smaltate e truccata, rafforzando il suo messaggio che continua a proporre sul suo sito.

Prima della partita, Sapir Berman ha spiegato che trovarsi ad arbitrare una partita di calcio internazionale è “Un grande onore e un grande orgoglio, ma è soprattutto l’opportunità di continuare a fare ciò che amo, nel mondo che mi ha plasmata e dove sono cresciuta”.

Il senso di questa crescita professionale

L’arbitra israeliana ha aggiunto che fischiare per questa partita le avrebbe permesso di: “Rappresentare il mio Paese, difendere le mie sorelle della comunità LGBTQIA+ e mostrare che ogni sogno è possibile grazie a un potente strumento come lo sport professionistico: quando le giovani giocatrici vedono la diversità sul campo, sono aiutate a rendere normale l’inclusione. Si invia un forte messaggio, ciò che conta davvero è il talento e l’impegno”.

Nel mondo del calcio sin dai 6 anni d’età

Dalla sua biografia, presente sul suo sito ufficiale, emerge la passione per il pallone da sempre fin da piccolissima: Berman ha iniziato la sua carriera nello sport all’età di 6 anni come “stopper”, finché, all’età di 17 anni, non ha deciso di intraprendere la carriera di arbitro fino ad arrivare giovanissima a ricoprire incarichi delicati nell’ambito della locale associazione arbitri.

Nell’aprile del 2021 Sapir Berman aveva poi annunciato pubblicamente la sua transizione, dichiarando di essersi sempre sentita una donna e di aver effettuato un percorso di crescente consapevolezza in merito alla sua identità e di aver quindi seguito quel percorso necessario. Fin da principio, Berman è stata sostenuta dalla Federazione israeliana, della comunità calcistica e colleghi arbitri dell’associazione.

Figura di riferimento e ispirazione

Le sue scelte, che espone come testimonial anche in incontri pubblici, sono state dettate dalla sua storia personale che riflette quanto possono attraversare uomini e donne che cercano di rispettare i propri diritti in qualità di persone transgender nello sport professionistico.

Oggi Berman è una figura di grande ispirazione, così come la sua storia e la sua realizzazione professionale culminata con questo delicato incarico internazionale. A sostegno della comunità e dei diritti che incarna e rappresenta, contro gli stereotipi di genere, Sapir Berman si è mostrata per chi è e chi vuole continuare a essere. Senza mettere da parte cartellini e fischietto, divenuti strumenti di libertà.

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