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Sarri: Juventus la squadra più difficile da allenare, vinsi lo scudetto grazie a Bentancur

Il tecnico di Figline Valdarno a 360 gradi: la scelta "poco furba" di tornare alla Lazio, le voci sulla Fiorentina e il consiglio a Gattuso

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Mai banale, Maurizio Sarri. Prima di tuffarsi nella sua seconda esperienza alla guida della Lazio, il tecnico di Figline Valdarno parla proprio di tutto in occasione del clinic a Castiglione della Pescaia: dalla sorprendente rivelazione sulla Juventus al mercato, dal Psg al Napoli. E c’è spazio anche per un consiglio al neo ct della Nazionale Gattuso.

Sarri: lo scudetto alla Juventus e il modello Psg

Nonostante la presenza in squadra di Cristiano Ronaldo e lo scudetto vinto – il primo e unico della sua lunga carriera in panchina – per Sarri la Juventus è stata “la squadra più difficile da allenare perché era asimmetrica”.

E a sorpresa aggiunge che il tricolore non è arrivato grazie alle stelle presenti in rosa (e ce n’erano tante!), ma per merito di calciatori “più freschi come Bentancur”. Chi ha stregato l’allenatore è stato il Paris Saint-Germain campione d’Europa, che ha stritolato l’Inter in finale di Champions. “Ha dato una lezione al mondo, privandosi dei top player per puntare su giovanissimi”.

Le voci sulla Fiorentina e il ritorno alla Lazio

Il tecnico 66enne conferma che la Fiorentina lo ha contattato dopo le dimissioni a sorpresa di Palladino, “ma avevo già firmato con la Lazio”. Il ritorno nella Capitale è stata una scelta di cuore e non di testa.

“Una decisione facile dal punto di vista sentimentale ma non furba, visto che qui sono arrivato secondo – ha dichiarato a Tuttomercatoweb -. Torno a casa”. Il discorso si sposta sui calciatori. Nuno Tavares è da inquadrare tatticamente, perché “è forte ma anarchico”, mentre per Rovella prevede un futuro da top player se “migliora nel palleggio”.

Il Napoli di Conte e il consiglio a Gattuso

I 91 punti collezionati ai tempi della sua esperienza a Napoli non sono bastati a vincere lo scudetto, arrivato invece prima con Spalletti e poi con Conte. “Ma il mio Napoli aveva dei limiti sul mercato. Oggi, invece, può permettersi qualsiasi calciatore e creare un ciclo vincente”.

Quindi un passaggio sulla Nazionale. L’Italia riparte da Gennaro Gattuso per provare a centrare l’obiettivo Mondiale. Ed ecco un consiglio a Ringhio: “Non deve cedere ad alcun tipo di compromesso sul suo modo di fare calcio”.

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