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Sci Alpino, allarme meteo a Garmisch: la prima prova di discesa non sorride a Goggia e Brignone

La prima prova della discesa di Garmisch condizionata dalla variabilità del meteo e dalla pista che favorisce le atlete partite con i pettorali alti

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Forse è bene buttare un occhio a quel che succede in cielo. Perché il meteo a Garmisch è spesso e volentieri un fattore determinante, come la prima prova cronometrata della discesa in programma sabato sulla Kandahar (e domenica si replica col supergigante) ha abbondantemente mostrato. Una prova condizionata appunto dalla variabilità delle condizioni atmosferiche, con la pista che è andata progressivamente velocizzandosi e ha finito per scompaginare i piani di molte delle big presenti al cancelletto di partenza, offrendo però anche un dato rilevante pensando a quel che potrà accadere nel fine settimana.

Il caldo favorisce chi parte dopo: si rivede Ledecka

Il caldo degli ultimi giorni rischia di rivelarsi alla stregua del fattore più importante di tutti: la partenza ribassata, complice la pioggia caduta in alto, di per sé è già un primo dato di cui tenere conto, pensando al fatto che una gara più corta potrebbe consentire a molte più atlete con pettorali alti di inserirsi nel discorso top ten, con distacchi spesso e volentieri molto più contenuti.

Al netto di ciò, non sorprende allora che a fare la voce grossa nella prima prova siano state due atlete scese con il pettorale 38 (Nadine Fest) e il pettorale 36 (Magdalena Egger). Due che certo in stagione non hanno fatto parlare di sé per i risultati ottenuti: il miglior piazzamento di entrambe le austriache è intorno alla 25esima posizione, e nulla lascia presagire che sabato potrebbe accadere qualcosa di così sconvolgente. A meno che non ci si metta il meteo a scompaginare i piani di chi scenderà con i pettorali bassi, finendo per pagare dazio a una pista più lenta.

Ester Ledecka, terza di giornata e scesa con il pettorale 17, in qualche modo ha fatto capire che alla fine tutto dovrebbe tornare alla normalità quando ci saranno in palio i punti.

Italiane, avanti adagio: Sofia e Federica non forzano

In generale, però, la prima prova sulla Kandahar non è sembrata così tanto indicativa, e questo perché i crono migliori li hanno fatti registrare atlete che non dovrebbero avere velleità di classifica sabato, quando si disputerà la gara. La migliore delle italiane è stata Nadia Delago (pettorale 94), mentre Vicky Bernardi (scesa col 48) s’è presa la soddisfazione di far segnare un tempo appena un centesimo superiore a quello di Sofia Goggia, scesa con il 7 e attenta soprattutto a studiare un paio di passaggi a metà pista (22esima posizione con 1”69 di ritardo dalla Fest). Bene anche Roberta Melesi (47), appena tre centesimi sopra il tempo della Goggia, che ha commentato così al termine della run.Prova fortemente condizionata dalla pioggia e dalle condizioni instabili del vento che ha dato fastidio alla prima decina di concorrenti. Nonostante ciò sono abbastanza soddisfatta del giro compiuto”.

Federica Brignone non ha voluto forzare e ha chiuso a più di due secondi e mezzo dalle migliori di giornata, decisa però a riprendersi ciò che ha buttato al vento a Plan de Corones con l’uscita nella seconda manche del gigante. Più lenta di Federica è stata Lara Gut-Behrami, e appena dietro di loro Lindsey Vonn e Marta Bassino, che ha smaltito i guai influenzali. Brutta caduta per Sara Thaler: si teme un lungo stop per la giovane azzurra, trasportata via in elicottero (ma muoveva braccia e gambe).

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