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Sci alpino, Brignone "vittima" del sistema di punteggio? Anche De Chiesa polemico: “Premiata la mediocrità”

Federica Brignone sta dominando la stagione del circo bianco, ma non ha ancora chiuso i conti in nessuno dei 4 fronti aperti. Colpa anche di un sistema di punteggio ormai antiquato

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La storia si fa coi numeri, e Federica Brignone quest’anno l’ha fatti tornare in modo mirabile sin dal gigante d’apertura di Soelden, il primo dei 5 vinti in stagione (cioè tutti quelli nei quali ha concluso le due manche di gara). Dominante a tal punto che in un mondo “idilliaco” Fede avrebbe già chiuso i conti in essere un po’ in tutte le discipline: nella Coppa del Mondo generale innanzitutto, dove i 322 punti di vantaggio su Lara Gut-Behrami rappresentano un margine comunque rassicurante. Ma anche nelle coppette di specialità di discesa, supergigante e gigante. Dove invece la “pagnotta” se la dovrà sudare ancora, al netto di una superiorità lampante mostrata strada facendo.

La coppa di gigante e il “paradosso Robinson”

Il paradosso più grande riguarda proprio il gigante, dove le 5 vittorie stagionali non bastano ancora alla Brignone per tenere alle spalle Alice Robinson, ovvero la neozelandese che si presenterà all’appuntamento finale di Sun Valley con 20 punti di vantaggio e la possibilità di conquistare la coppa di specialità semplicemente arrivando davanti a Federica, oppure alle sue spalle ma soltanto se la valdostana non dovesse andare più in là del terzo posto (in quel caso però dovrebbe arrivare almeno quinta).

Rappresenterebbe un unicum assoluto nello sci vedere un’atleta costretta ad accontentarsi della piazza d’onore nella coppa di specialità nonostante abbia vinto più della metà delle gare del programma (in questo caso, 5 su 9). Eppure questo rischio è reale, e in tanti l’hanno preso a pretesto per provare a convincersi che qualcosa nel sistema di assegnazione dei punti va cambiato. Anche perché quello attualmente in vigore è stato introdotto nella stagione 1992-93, e nell’arco di 32 annate ne sono cambiate di cose nel mondo dello sci alpino.

Anche De Chiesa critico con il sistema di punteggio

Anche il giornalista Paolo De Chiesa ha criticato aspramente il sistema di punteggio delle classifiche nello sci nella rubrica di OASport “La Scodata”: “Federica ha vinto tutti i giganti da Are 2024 quando è arrivata in fondo: di cosa stiamo parlando? Mai come quest’anno è palese che il sistema di assegnazione dei punteggi andrebbe rivisto, perché viene premiata l’aurea mediocritas. Invece la gente vuole vedere lo spettacolo, quindi chi vince va premiato di più.

Non è possibile che Brignone abbia vinto 5 giganti, la Robinson solamente 1 e la neozelandese sia davanti in classifica. Stesso discorso per la generale, che dovrebbe essere già chiusa da tempo, se pensiamo che l’azzurra è avanti 9-1 nel computo delle vittorie nei confronti della Gut. È vero che il sistema è sempre stato così, ma solo le pietre non cambiano idea”.

I campioni del mondo “senza” vittorie parziali

Brignone, insomma, potrebbe rimanere “vittima” di un meccanismo di assegnazione dei punti un po’ antiquato, che premia la continuità degli atleti anziché l’eccellenza degli stessi, intesa come la capacità di centrar il maggior numero di vittorie nel corso della stagione.

Un sistema che ha fatto discutere tanto pure in altre discipline, soprattutto nel motor sport: nel 1999 Emilio Alzamora conquistò il titolo di campione del mondo 125 (secondo arrivò Marco Melandri, al quale non bastarono 5 vittorie su 16 appuntamenti iridati) senza vincere nessun appuntamento del campionato, mentre lo scorso anno in Formula 3 Leonardo Fornaroli ha fatto altrettanto, primo caso di pilota su quattro ruote a laurearsi campione del mondo pur senza avere all’attivo vittorie in stagione.

Mondi diversi: nello sci le gare sono molte di più ed è oggettivamente impossibile poter conquistare una coppa di cristallo senza vincere gare, ma Lara Gut-Behrami è comunque in lizza per il titolo pur avendone vinta soltanto una (Fede è a 9).

Il confronto con i sistemi di punteggio degli altri sport

Ad oggi sul tavolo della federazione internazionale non c’è un dossier che possa in qualche modo mirare a rimescolare le carte per ciò che riguarda il sistema dei punteggi. Probabile però che se ne possa cominciare a parlare in maniera più approfondita, vedendo anche come finirà la lotta per la sfera di cristallo di gigante tra Brignone e Robinson.

Anche se a onore del vero va specificato che le differenze con i principali sport (si pensi appunto a MotoGP e Formula Uno, simile nel format allo sci alpino) sono piuttosto sottili: se venissero assegnati punteggi come in F1 il secondo classificato prenderebbe 72 punti (anziché 80), ma il terzo ne conquisterebbe allo stesso modo 60, mentre il quarto 48 (invece che 50) e il quinto 40 (anziché 45).

Ancora inferiori sarebbero i distacchi utilizzando il sistema di punteggio della MotoGP (100, 80, 64, 52 e 44), tanto che forse l’unico vero modello da seguire potrebbe essere quello del tennis, provando a tracciare un parallelo con le posizioni finali assegnate al turno del torneo raggiunto, partendo da 100 punti per il vincitore e proseguendo con 65 punti per chi arriva in finale (quindi secondo), 40 per chi arriva in semifinale (quindi terzo), 20 per chi arriva ai quarti (quindi quinto) e via dicendo. Con qualche dovuta correzione, forse questo potrebbe rappresentare un giusto compromesso e una base da seguire.

Le altre due coppette: a La Thuile il meteo può sfavorire Fede

Federica intanto proverà a concentrarsi sulle altre due coppette da portare a casa, quella di discesa (dove vanta 16 punti di vantaggio su Cornelia Huetter e 34 su Sofia Goggia) e quella di supergigante, dove sono 55 i punti di ritardo rispetto alla Gut-Behrami.

Dovesse saltare l’intero programma di La Thuile, funestato dal maltempo (la prima prova di discesa è stata annullata, e se salterà anche quella in programma mercoledì è probabile che venga invertito l’ordine delle gare del fine settimane, che prevedono discesa giovedì e due supergiganti venerdì e sabato, ma il rischio di cancellare le discese e provare almeno a “salvare” i due supergiganti è concreto), in discesa resterebbe solo una gara da affrontare nelle finali di Sun Valley, dove Fede si giocherà tutto in pochi centesimi. Ma in supergigante per Gut-Behrami il vantaggio sarebbe enorme, perché per rimontare servirebbe una Brignone vincente e una svizzera fuori dalle prime 4.

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