Quanti altri rinvii vuol collezionare la FIS prima di ammettere che organizzare la prima transfrontaliera della storia è stato un autentico fiasco? Domanda lecita dopo l’ennesima cancellazione (la terza in una settimana, la quarta pensando anche a quanto avvenuto lo scorso anno) della discesa libera che da Zermatt porta gli atleti a Cervinia, partendo cioè in territorio svizzero per arrivare in territorio italiano.
Un evento suggestivo, ma semplicemente impraticabile: lo scorso anno a causa della mancanza della neve, quest’anno per il vento che a 3.720 metri imperversa senza sosta, tanto da aver fatto cancellare 4 turni di prove cronometrate (due maschili e due femminili) e aver concesso un paio di tregue, ma senza dare troppe indicazioni. Domani tecnicamente la libera femminile è ancora in programma, ma le condizioni meteo dovrebbero essere peggiori rispetto a quelle odierne. Ergo, altra cancellazione in vista. E fine della pagliacciata.
- Slalom speciale uomini, l'Austria torna regina con Feller
- Steccano i big, male gli svizzeri. Sorpresa Ryding
- Italiani, si salva solo Kastlunger. Vinatzer sbaglia tanto
- La protesta ambientalista: Kristoffersen furioso
Slalom speciale uomini, l’Austria torna regina con Feller
A Gurgl invece si è corso, con la Coppa del Mondo maschile che dopo tre rinvii (uno a Soelden, due a Zermatt-Cervinia) ha finalmente preso il via con il primo slalom speciale della stagione. Ed è stato un tripudio a tinte biancorosse, col podio monopolizzato dagli atleti austriaci (che non vincevano uno slalom da quasi due anni): vittoria netta per Manuel Feller, dominatore già nella prima manche, sceso in sicurezza rischiando fin troppo nella seconda, dove è riuscito però a mantenere 23 centesimi di vantaggio su Marco Schwarz. Michael Matt ha chiuso il podio, seppur staccato di oltre un secondo, completando la tripletta austriaca.
Erano 17 gare di slalom che l’Austria non saliva sul gradino più alto del podio: finiti i tempi di sua maestà Hirscher, i suoi eredi hanno faticato a trovare la continuità necessaria per dettare legge tra i pali stretti. Feller ha mostrato da sempre grandi lampi di classe, unitamente però a un carattere estroverso e spesso sopra le righe che lo ha portato a prendersi qualche rischio di troppo. A Gurgl ha conquistato la terza vittoria in carriera: le due precedenti erano arrivate entrambe nel 2021, e adesso il tabù può dirsi finalmente sfatato.
Steccano i big, male gli svizzeri. Sorpresa Ryding
Non è stata una gara semplice: Noel, Grstein, Meillard e Steen Olsen, che occupavano le posizioni dalla seconda alla quinta piazza al termine della prima manche, sono scivolati tutti lontano dal podio, incappando in banali errori (Meillard ha inforcato) su un tracciato non semplice, nel quale molti big hanno fatto fatica.
Kristoffersen, 11esimo dopo la prima run, è risalito chiudendo al settimo posto. Grande exploit del veterano Dave Ryding, che come consuetudine è risalito prepotentemente nella seconda manche, passando da 15esimo a quarto a un solo centesimo da Matt.
Delusione in casa Svizzera: fuori Meillard, alla fine la faccia l’ha salvata solo Yule (quinto), mentre Zenhaeusern è sprofondato lontano dai primi, a quasi 3 secondi da Feller.
Italiani, si salva solo Kastlunger. Vinatzer sbaglia tanto
Non è andata granché bene nemmeno agli italiani, che pure potevano sfruttare la tracciatura del tecnico Stefano Costazza nella seconda manche. L’unico che ha saputo volgere la cosa a favore è stato Tobias Kastlunger, che ha guadagnato 10 posizioni passando dal 23esimo al 13esimo posto, ottenendo il sesto tempo assoluto nella seconda prova.
Giornata storta per Alex Vinatzer: pasticcione nella prima manche, chiusa al 19esimo posto, ha fatto ancora peggio nella seconda, chiudendo in 26esima posizione a oltre 3 secondi dal vincitore. Tutti eliminati gli altri azzurri: ha inforcato Giuliano Razzoli, che a metà della prima manche aveva un discreto intertempo, così come Simon Maurberger e Matteo Canins, ha saltato una porta Stefano Gross, non si è qualificato nei 30 Tommaso Sala (primo degli esclusi).
La protesta ambientalista: Kristoffersen furioso
La gara è stata segnata anche da una protesta piuttosto vivace da parte di un gruppo di ambientalisti, che al termine della discesa di Schwarz (quando ancora mancavano 5 atleti) hanno invaso il parterre, rilasciando una sostanza di colore arancione e obbligando gli addetti alla sicurezza a intervenire, con la gara che è stata interrotta per alcuni minuti.
Il tutto ha scatenato la furente reazione di Kristoffersen, sceso pochi minuti prima, che per poco non è venuto alle mani con uno dei manifestanti. Nota “di colore”, non proprio edificante, ma non tale da aver inficiato la regolarità della gara.