Le nevi europee e soprattutto quella che cade copiosa in Val d’Isere fanno ritrovare il sorriso a Marco Odermatt, che vince una gara tiratissima condizionata dalla scarsa visibilità e da una seconda manche dove i segni sulla pista fanno la differenza. Alla fine però il fuoriclasse elvetico un modo per vincere lo trova lo stesso: Patrick Feurstein fa una seconda manche pazzesca dove recupera ben 22 posizioni, ma per appena 8 centesimi deve inchinarsi al re della specialità. Sul podio ci finisce anche Stefan Brennsteiner, appena 12 centesimi dietro Odermatt. E l’Italia può consolarsi con il gran sesto posto di De Aliprandini.
- Braathen, brusco risveglio. Ma la pista tradisce tanti
- Italiani in ripresa: De Aliprandini ok, Borsotti stupisce
Braathen, brusco risveglio. Ma la pista tradisce tanti
Il gigante che apre il fine settimana in Val d’Isere, disputato sulla Face de Bellaverde sotto una fastidiosa nevicata che ha limitato fortemente la visibilità, ha invece detto che Lucas Braathen Pinheiro in Europa ha perso il tocco magico che aveva trovato in Nord America: dopo una prima manche davvero incolore per il brasiliano, chiusa al 20esimo posto, nella seconda ha provato a spingere ma a metà gara è caduto, rovinando quella che sembrava essere una manche piuttosto importante.
Anche lo svizzero Tumler, vincitore del gigante di Beaver Creek, dopo una discreta prima manche è letteralmente imploso nella seconda, uscendo dai primi 20. In generale però gli ultimi 10 scesi nella seconda manche hanno dovuto fare i conti con una visibilità assai limitata e una pista particolarmente deteriorata, con i vari Meillard, McGrath, Pinturault e Schmid lontani dai migliori. Kristoffersen, secondo nella prima manche, ha chiuso quinto a soli 24 centesimi da Odermatt: ha pagato “l’intasamento” in zona podio, ma non si può dire che non abbia fatto il suo.
Italiani in ripresa: De Aliprandini ok, Borsotti stupisce
L’Italia riponeva molte speranze nel solito Luca De Aliprandini, che in qualche modo quelle speranze le ha ripagate: 15esimo dopo la prima manche, nella seconda ha cercato di attaccare di più e al netto di una piccola sbavatura nel finale (un segno “visto male” sul terreno, complice anche la visibilità non ottimale) ha concluso brillantemente al sesto posto, migliorando anche l’ottavo del gigante di Beaver Creek della scorsa settimana (terza top ten stagionale) dopo il decimo dell’esordio a Soelden. Insomma, la progressione (anche numericamente) è lampante.
Insomma, la progressione (anche numericamente) è lampante. La sorpresa di giornata l’ha piazzata Giovanni Borsotti: 27esimo dopo la prima manche, nella seconda ha sfruttato il pettorale basso e ha piazzato un’ottima run, recuperando tante posizioni e chiudendo 13esimo. Non ha sfruttato la medesima opportunità Hannes Zingerle, che è partito appena dopo Borsotti ma ha chiuso nelle retrovie, pagando un errore nella parte iniziale che ha compromesso tutta la sua prova (24esimo assoluto, sebbene a solo 1”47 da Odermatt).
Alex Vinatzer è il grande deluso di giornata: a una manciata di porte dalla conclusione della prima manche ha inforcato con il braccio sinistro ed è scivolato lungo il pendio francese, quando invero già il crono non era troppo dalla sua parte. Non qualificati per la seconda manche Filippo Della Vite e Simone Talacci. prossimo appuntamento sulla Gran Risa, domenica 22 dicembre, per il gigante più atteso della stagione.