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Sci, tre giorni di fuoco sulla Saslong: tutti contro Kilde. Ma la prima discesa è a rischio rinvio

Giovedì è in programma il recupero della discesa saltata a Zermatt-Cervinia, ma la neve prevista nella notte potrebbe portare a un nuovo rinvio. L'ennesimo.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Arrivano le gare italiane in Coppa del Mondo, ma ancora una volta il circo bianco rimane col fiato sospeso. Perché sulla Saslong nevica da giorni, e dopo che a farne le spese è stata la seconda prova cronometrata, quella in programma mercoledì, ecco che anche la discesa libera di giovedì mattina, recupero di una delle due saltate a Zermatt-Cervinia, rischia di dover alzare bandiera bianca.

Sarebbe soltanto l’ennesimo rinvio di questo inizio di stagione maledetto, con gli interpreti delle gare veloci che aspettano di sapere se ancora una volta la loro sarà un’attesa vana, o se in qualche modo i gatti delle nevi della Val Gardena faranno il miracolo, riconsegnando loro a tempo di record un tracciato agibile.

Kilde favorito d’obbligo: vinse anche lo scorso anno

Insomma, l’ennesimo asterisco è dietro l’angolo, con buona pace di chi non vede l’ora di assistere a una battaglia a suon di chilometri orari. L’evoluzione meteo dovrebbe però progredire verso il meglio nel corso della mattinata di giovedì, ma il vero problema è rappresentato dalla neve fresca che rischia di depositarsi in eccesso sul manto della Saslong, tirato a lucido come impone una gara di Coppa del Mondo.

Se alla fine si gareggerà (diretta dalle 11,45 su Rai 2 ed Eurosport), tutti proveranno a dare la caccia al dominatore della velocità delle ultime stagioni: Aleksander Aamodt Kilde è l’uomo da battere, il favorito d’obbligo su un tracciato che peraltro ha sempre dimostrato di apprezzare, tanto a parole quanto nei fatti. “Il fatto che apriremo la stagione della velocità sulla Saslong è certamente una buona cosa per me, che sono innamorato da sempre di questo tracciato. Fa strano aver atteso così a lungo, speriamo di non dover attendere oltre. È stato un inizio di stagione particolare, ma adesso vogliamo solo pensare a correre. So che in Val Gardena posso dire la mia, anche se so bene quanto sia nutrito il novero dei favoriti”.

Italia, non è più amore con la Saslong

L’Italia storicamente non ha raccolto grosse soddisfazioni sulla pista di Selva. Eccezion fatta per Kristian Ghedina, capace di conquistare 4 vittorie a cavallo del nuovo millennio, bisogna tornare al successo del 1977 di Herbert Plank per ritrovare un altro tricolore sul gradino più alto del podio. L’ultimo italiano vittorioso sulla Saslong è stato Werner Hell, ma in supergigante (2008).

Nemmeno Dominik Paris, che pure è unanimemente considerato uno dei discesisti più forti dell’ultimo decennio, è riuscito a mettere gli sci davanti a quelli dei rivali: un amore mai sbocciato, quello tra il carabinieri di Val Ultimo e la pista dolomitica, anche se dopo la prima prova di martedì scorso qualcosa rispetto al passato sembra essere cambiato. “Ho trovato una neve diversa rispetto al solito, e debbo ammettere che mi piace più di quanto pensassi. Certo, arriviamo a questo appuntamento tutti digiuni di gare, per cui è difficile dire chi possa essere il vero favorito. Personalmente penso di essermi allenato bene in questi ultimi mesi, per cui ripongo buone speranze in questa stagione”.

Le stesse che ripone Florian Schieder, la rivelazione azzurra della velocità della Coppa del Mondo 2022-23. “Ci tengo a fare bene a casa mia (è nato a Castelrotto), e soprattutto posso dire che una pista come la Saslong si sposa bene con le mie caratteristiche, dato che ci sono molti tratti dove il pendio è piuttosto pronunciato. Sarei contento già di arrivare tra i primi 15, nella top 10 direi che potrei metterci già la firma sopra”.

Possibili outsider: Odermatt sogna il colpo gobbo

Lo scorso anno sul podio della discesa, vinta da Kilde, salirono il francese Johan Clarey (fresco di ritiro dalle competizioni) e Mattia Casse, che punta a un altro exploit. Chiaro che, tolto il norvegese (che su questa pista è una garanzia), fare previsioni è complicato, non avendo avuto modo di confrontare tempi e condizioni di forma per via delle tante gare saltate. Vincent Kriechmayr, vincitore due anni fa (ma su un tracciato accorciato), è forse il rivale più pericoloso, ma c’è anche Marco Odermatt col quale dover fare i conti, uno in grado di esaltarsi ormai anche nelle gare veloci, subito a segno nel primo gigante in Val d’Isere della settimana passata.

Possibili sorprese? Jared Goldberg ha sorpreso tutti nella prima prova cronometrata e va tenuto in considerazione, James Crawford è uno che sulla Saslong può esaltarsi, Otmar Striedinger e Niels Hintermann hanno già assaporato il podio in Val Gardena e vorrebbero ripetersi. Ma prima bisognerà fare i conti con le bizze del tempo, sperando che la neve una volta tanto smetta di cadere copiosa.

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