Le conseguenze delle decisioni del presidente del consiglio Giuseppe Conte, annunciate nella serata di venerdì 10 aprile, potrebbero avere conseguenze anche sul ritorno in campo della serie A. E fornire una data di massima che potrebbe rappresentare la ripresa degli allenamenti da parte delle varie squadre, che hanno interrotto le attività da settimane proprio in rispetto ai decreti governativi.
Il Premier ha annunciato la proroga delle misure restrittive fino al 3 maggio prossimo, il che significa che il 4 maggio potrebbe essere il giorno in cui calciatori e allenatori potrebbero riprendere le normali attività nei vari centri sportivi. Lo conferma anche Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, in una lettera aperta inviata a ‘Il Mattino’.
“Nella profonda convinzione che i nostri atleti e le nostre atlete, normodotati e disabili, torneranno a vincere e onorare presto il Tricolore, dentro e fuori i campi di gara, vi prego di voler attivare le Federazioni e gli altri soggetti del sistema sportivo affinché la ripresa degli allenamenti e delle attività avvenga, presumibilmente dal 4 maggio p.v.“, il suo messaggio.
Spadafora, che in passato è stato protagonista di scontri verbali anche molto vivaci con i vertici della Lega calcio, aggiunge che tali operazioni andranno svolte “nel più rigoroso rispetto delle prescrizioni di sicurezza che saranno individuate d’intesa con le autorità sanitarie e gli organismi scientifici”.
Una nuova prospettiva, insomma, di fronte alla quale le società di serie A non vogliono farsi cogliere impreparate: questi giorni saranno infatti utili a richiamare in Italia i giocatori nel frattempo tornati in patria.
Come da protocollo, infatti, dopo essere rientrati in Italia andranno sottoposti a 14 giorni di isolamento: ecco perché è necessario portarsi avanti.
Lo dimostra l’Inter, che ha già richiamato in Italia tutti i suoi giocatori (all’appello manca al momento il solo Godin).
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