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Prandelli chiede un sacrificio ai viola contro il Milan

Prandelli non si fida del Milan in questo momento, appena eliminato dall'Europa League e sicuramente desideroso di rivincita.

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Tempo di vigilia per la Fiorentina di Cesare Prandelli, che domani alle 18:00 se la vedrà col Milan di Stefano Pioli, fresco di eliminazione dall’Europa League per mano del Manchester United. La Fiorentina non batte nel girone di ritorno il Milan dal marzo 2015 (reti di Gonzalo Rodriguez, Joaquin e Destro per i rossoneri): da allora quattro vittorie rossonere e il pareggio della Serie A 2019/20.

In conferenza stampa, Prandelli elogia la settimana di lavoro della Fiorentina:

“Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per migliorare certi dettagli, ma la squadra è unita, il gruppo è molto consapevole. Le parole di Dusan Vlahovic sono importanti, perché si rende conto che grazie alla squadra riesce ad avere meno responsabilità. Ci sono dinamiche interessanti, il gruppo è determinante per qualsiasi obiettivo […] Dopo Benevento nessun sassolino, nessun retropensiero. Nella mia vita professionale non sono mai stato coinvolto emotivamente come adesso. Ho avuto un momento di debolezza, mi sono sentito stanco ma perché sono emotivamente coinvolto in questa squadra, la sento mia. Tutte le decisioni prese sono un peso, chiaro che deve diventare un peso positivo. Dipende molto da me”.

Poi passa a parlare dell’avversario di domani, il Milan, che nelle prime 8 giornate del girone di ritorno viaggia a una media punti di 1,6, media che era di 2,5 nei primi otto turni del girone di andata (i rossoneri erano in vetta con 20 punti conquistati):

Sarà un Milan arrabbiato, deluso, che vorrà ripartire forte. Tanta stima per il Milan e per un allenatore capace, persona per bene. Sarà una squadra arrabbiata, ma noi saremo altrettanto per come sta evolvendo questo campionato. Noi è dall’inizio che stiamo lottando. Chiedo di rimanere in partita fino alla fine, chiedo questo ai ragazzi. Di rimanere concentrati e in gara fino alla fine”.

Una parola anche su coloro che saranno i protagonisti della sfida, Dusan Vlahovic e Zlatan brahimovic. A Vlahovic manca una sola rete per diventare il miglior marcatore serbo in un singolo campionato di Serie A: in questo momento è a quota 12 gol, gli stessi messi a referto da Sergej Milinkovic-Savic nel 2017/18:

“Con Dusan si parla tutti i giorni. Ora diventa per lui un momento molto delicato e particolare, che non ha mai vissuto in carriera. Ora tutti si aspettano da lui la giocata, ma deve continuare a giocare per la squadra e avere un pensiero per volta. Nella settimana ha lavorato tanto, lo devi spingere fuori dal campo perché vorrebbe rimanere dentro tante ore. Ma spesso il recupero psico-fisico è il più importante. L’ho trovato sereno, questa grande motivazione gli può servire per superare anche questa pressione […] Per Ibra parla la carriera per lui. È un esempio unico al mondo, dove un giocatore arriva con la personalità, la mentalità e la voglia di sovvertire ogni situazione. Lui ha dimostrato di essere un uomo squadra, vuol dire essere leader, trascinare la squadra con determinazione. Non è facile in quel ruolo, lui è stato determinante e lo sarà ancora”.

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