Antonio Conte, attuale tecnico del Tottenham quinto in Premier League, ha lasciato certamente un ottimo ricordo in tutti i tifosi nerazzurri. Nonostante una separazione piena di polemiche, i supporters dell’Inter non possono di certo ignorare quanto fatto dal tecnico salentino, che ha riportato la Beneamata a essere una squadra vera e competitiva dopo un decennio di completo anonimato. Questa è la forza di Conte, il saper rigenerare nobili decadute trasformandole in Top. E stando alle parole dello stesso allenatore ex Juve e Inter, chissà che in un prossimo futuro non lo rivedremo ancora nella nostra amata Serie A.
Antonio Conte e il pensiero per l’Inter: la felicità ma con una rivendicazione del proprio lavoro
Oggi si è giocato il Boxing Day in Premier League, e il Tottenham di Antonio Conte ha vinto 3-0 contro i londinesi del Crystal Palace (tanto per curiosità, il Crystal Palace era un edificio vittoriano costruito a Londra per ospitare la prima Esposizione Universtale, oggi chiamata Expo, distrutto in un incendio del 1936). Dopo la convincente vittoria firmata Kane, Lucas Moura e Son, Antonio Conte si è lasciato andare, nella classica conferenza stampa di rito, a un commento sull’Inter, sua ex squadra.
Le parole di Conte suonano come una rivendicazione del proprio lavoro compiuto a Milano, oltre che a una celebrazione dell’attuale lavoro di Inzaghi:
“Inter campione d’inverno? La continuità dell’Inter fa piacere perché è la continuità di un lavoro che noi abbiamo iniziato e adesso stanno continuando nel migliore dei modi. C’è solo da congratularsi, penso che l’Inter abbia posto le basi per stare lì per tanti anni”.
Dopo di che, in pieno stile Conte, arriva la provocazione:
“Magari tornerò un giorno per provare a ribaltare un’altra volta i pronostici”.
Conte è un tecnico nato per lottare, la parabola del Tottenham lo dimostra
Siamo sicuri che Antonio Conte godrebbe davvero tanto nel tornare in Serie A e distruggere il dominio della stessa squadra che ha aiutato a costruire e a rendere grande. Dopo tutto, è quello che gli riesce meglio. A parte il Chelsea nel 2016, infatti, il tecnico salentino non ha mai accettato squadre di primissimo piano, preferendo costruirsi la gloria grazie al lavoro e alla determinazione. Proprio quello che sta succedendo anche ora col Tottenham. Gli Spurs sono una squadra che non vince la Premier dal 1960-61, e in generale un trofeo importante manca da parecchio tempo.
Da quando Conte è subentrato a Espirito Santo, la rotta degli Spurs è cambiata completamente. Da quando è arrivato alla guida della squadra, il Tottenham non ha mai perso in Premier, reggendo anche l’onda Liverpool con un bel 2-2. Peccato per l’eliminazione beffa dalla Conference League (con un 3-0 a tavolino causa Covid), ma è arrivata anche la vittoria nei quarti di Coppa di Lega contro il West Ham, che in classifica gli è ora dietro.
La storia di Conte parla da sé, un suo ritorno in Serie A sarebbe l’ennesimo successo
Ora la mente di Conte è concentrata al 100% sul Tottenham, ma quando l’avventura finirà (si spera più tardi possibile e con molta fortuna), allora per lui potrebbero riaprirsi le porte della Serie A. E che goduria sarebbe per Conte battere proprio l‘Inter, squadra che quasi solo grazie a lui è tornata a sognare in Italia e in Europa. Oltre a ciò, anche il gusto di battere per una seconda volta la Juventus, per la quale il discorso è identico a quello fatto per l‘Inter, sarebbe enorme.
Conte ha preso due squadre allo sbando, Juventus e Inter, e le ha riportate a essere delle corazzate, coi bianconeri che grazie al lavoro del tecnico salentino hanno vinto nove Scudetti di fila. Vederlo di nuovo in Serie A sarebbe una bellissima cosa per il nostro campionato, e aumenterebbe ancora di più il livello della sfida, con un ex agguerrito che farebbe di tutto per detronizzare ancora una volta le sue squadre.
Ricordiamo infatti che la Juve prima di Conte veniva da due settimi posti consecutivi, mentre l’Inter non era proprio una squadra che lottava per lo Scudetto. La storia da allenatore di Conte parla per sé, queste sono le sfide che lo caricano.