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Serie A più forte, ma potere della Figc tutelato: così l’emendamento Mulè supera i dubbi di Fifa e Uefa

In Commissione Cultura e Sport della Camera è stata approvata una versione rivista del provvedimento che non intacca l’autonomia della Federcalcio ma dà più peso alla Lega 

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Un compromesso per avviare la riforma del calcio italiano e dare maggiore potere alla Serie A senza depotenziare la Figc e indispettire Fifa e Uefa, che avevano minacciato di togliere all’Italia gli Europei 2032: può essere sintetizzata così l’approvazione della nuova versione dell’emendamento Mulè ieri alla Camera.

Riforma del calcio, approvato l’emendamento Mulè

Alla fine calcio e politica sono giunti a una soluzione sull’emendamento Mulè, il provvedimento per riformare il sistema calcio inserito all’interno del decreto Sport-Scuola del Governo che aveva sollevato i dubbi prima della Figc e poi soprattutto di Uefa e Fifa, arrivate a minacciare l’Italia di toglierle l’organizzazione degli Europei 2032. La Commissione Cultura e Sport della Camera ha approvato ieri sera una versione rivista dell’emendamento che porta il nome del deputato di Forza Italia Giorgio Mulè che dà maggiore potere alle leghe professionistiche, in particolare alla Lega Calcio Serie A, ma conserva il controllo della Figc sul calcio italiano.

Emendamento Mulè, la nuova formulazione

Fondamentale la nuova formulazione dell’articolo 1-bis, soprattutto nelle sue prime parole: “Nel rispetto degli statuti delle federazioni di riferimento al fine di garantire una adeguata rappresentanza nei sistemi federali di cui al presente articolo, negli sport a squadre composte da atleti professionisti e con meccanismi di mutualità generale previsti dalla legge, le leghe sportive professionistiche hanno diritto a una rappresentanza equa negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento che tenga conto anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo”.

Alla Lega Serie A viene riconosciuto maggiore potere, grazie al collegamento tra “rappresentanza equa” e “contributo economico” fornito al movimento: la Serie A, da motore economico del movimento, è destinata ad avere una voce più influente all’interno del consiglio federale. La Figc dovrà ora procedere a una revisione delle rappresentanze, ma la formulazione “nel rispetto degli statuti delle federazioni” le consente di restare al vertice delle decisioni riguardanti il calcio italiano.

Emendamento Mulè: la minaccia di Uefa e Fifa

Un aspetto, quest’ultimo, che servirà a superare le perplessità manifestate da Fifa e Uefa, che con una lettera inviata alla Figc avevano minacciato di togliere all’Italia gli Europei 2032 se l’emendamento Mulè fosse stato approvato nella sua forma originaria, considerata lesiva dell’indipendenza dello sport. All’inizio, infatti, il provvedimento prevedeva piena autonomia della Lega Calcio, diritto di veto sulle delibere federali e possibilità di ricorrere direttamente alla giustizia amministrativa, bypassando quella sportiva.

Le reazioni di Mulè e della Lega Calcio

L’approvazione in commissione ha generato la soddisfazione di tutte le parti in causa. “Oggi per il calcio italiano inizia una nuova era con il giusto riconoscimento del peso e del ruolo Lega di Serie A all’interno della Federazione – ha esultato il deputato Mulè -. Si apre una nuova pagina, che mette finalmente al passo con i tempi il nostro sistema”.

“Oggi è un nuovo giorno, che deve portare all’evoluzione e alla crescita del nostro movimento di cui la Serie A è, e deve essere, parte trainante a beneficio anche dei giovani, dello sport di base e delle nazionali”, il commento di Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A. “Viene infatti affermato un principio cardine delle democrazie contemporanee – ha poi continuato Casini -, quello della ‘no taxation without representation’ su cui i vertici della Figc erano stati da me sollecitati già nel marzo 2022, purtroppo senza alcun seguito fino ad oggi. La Serie A vedrà finalmente riconosciuto un ruolo adeguato rispetto al sostegno economico che fornisce all’intero movimento del calcio”.

Nessun commento per ora da parte del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, ma anche la Figc avrebbe approvato la soluzione di compromesso a cui si è giunti ieri in Commissione.

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